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Risvegliamoci dalla distrazione

COMMENTO al VANGELO – Domenica 27 novembre 2016
La Chiesa luogo pedagogico della vigilanza in Cristo

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Indubbiamente Gesù in questo brano di Vangelo richiama tutti al tema della vigilanza per non farsi trovare impreparati all’incontro con Lui al termine della nostra esistenza terrena, così come in ogni istante della nostra vitaAnche se Gesù usa immagini forti, non è  certo sua intenzione fare del terrorismo psicologico, spaventando i suoi discepoli allora, e noi adesso. In realtà Egli intende risvegliarci dalla nostra abituale distrazione verso la sua Presenza. Tuttavia dobbiamo riconoscere che da soli siamo più esposti al rischio della superficialità rispetto ai nostri bisogni più profondi.

E’ evidente che abbiamo bisogno di un luogo pedagogico che ci mantenga desti alla presenza di Cristo nel quotidiano. A tal proposito Gesù stesso si è preoccupato di fondare la Chiesa: una trama di rapporti veri che Lo testimoniano e Lo richiamano. Ciascuno di noi si preoccupi allora di rintracciare questo tipo di compagnia che ci rigenera ogni giorno, pena il soccombere, come tutti, alla noia della routine senza Cristo. A tal proposito, il nostro Vescovo nei suoi incontri di discernimento comunitario ha sottolineato la medesima urgenza per le nostre comunità parrocchiali: una strada vigilante, per fare memoria della sua Presenza.

Ognuno di noi potrebbe già individuare nella propria esistenza quelle figure autorevoli e significative che già da subito possono costituire una testimonianza, in quanto più avanti nel cammino, e quindi riferimento autorevole per la nostra vita in Cristo. Nel mio caso, quando ero ragazzino il mio vice parroco di in oratorio è stato per me un riferimento che addirittura mi ha condotto a desiderare di fare la sua stessa scelta. Così come, da adulto, l’incontro con la carismatica figura di monsignor Luigi Giussani. Non possiamo sapere le circostanze particolari che Dio utilizza per risvegliare la coscienza, e chissà quante ne abbiamo già perse! Ma sempre il Signore ci dà una ulteriore possibilità di ridestarci di fronte al suo sguardo.

E ce la propone non tanto come ispirazione passeggera, ma nella realtà di tutti i giorni. E’ proprio la realtà il luogo della salvezza, e il miglior alleato, per ciascuno di noi.

don Biagio

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