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“Ho cercato di capire che cosa poteva provare una madre” – Il quadro commissionato da don Gianni Toriggia per le celebrazioni della Patrona della diocesi

“Mi è sempre piaciuto dipingere e lo faccio da parecchio tempo. Il mio stile è astratto.” Comincia così la nostra chiacchierata con Anna Piccardi, artista e pittrice alessandrina, che nel 2016 ha ricevuto da don Gianni Toriggia, parroco della cattedrale di Alessandria, una proposta particolare. Don Gianni mi ha chiesto se potevo dipingere la Madonna della Salve. A lui erano già piaciuti i miei quadri astratti e mi ha dato libertà assoluta. Mi ha detto: ‘Falla come vuoi’.

Ha provato un certo imbarazzo nell’affrontare un soggetto così impegnativo?

Mi ha fatto molto onore perché io ho fede, però certamente mi sono sentita un po’ in imbarazzo”.

Questo imbarazzo è stato un ostacolo?

Non è stato assolutamente un ostacolo ma mi ha dato un senso di venerazione, come un chiedere scusa alla Madonna se non la dipingevo tanto bene”.

Da cosa è partita?

Dal fondo. C’è una tela bianca e si decide che tipo di fondo si vuole fare. Don Gianni voleva che io dipingessi sul capo della Madonna la vecchia corona del 1600, quella dorata. Mi ha dato la foto di questa corona perché totalmente diversa rispetto a quella che ha la statua oggi”.

Perché ha tenuto il volto alla fine?

Perché dovevo viverlo! Poi ho ‘corretto’ le mani, non mi piacevano. Le mani sono una cosa difficilissima da riprodurre”.

Che volto è?

E’ un volto sì sofferente, ma illuminato da quella luce che viene dall’alto. Infatti non rispecchia la statua della Madonna della Salve ma è come se fosse etereo, illuminato.

Ho lavorato parecchio rispetto ad altre mie opere, anche perché la tecnica è diversa: è pittura ad olio e la prima stesura deve asciugare per poter poi dare la seconda. Ci vuole dunque parecchio tempo anche per la ricerca dei colori antichizzati che io volevo per questo quadro”.

Accetterebbe la sfida di rifare lo stesso quadro in arte astratta?

Ma io ho paura di offendere la Madonna!”

La risposta è no?

E’ forse. Potrei pensare come farla ma dovrebbe esser letta come la leggo io, non so se rendo l’idea.”

Nel senso che dovrebbe “sentirla”?

Ecco, sì. Quando don Gianni mi ha detto: ‘Falla come vuoi’ mi era venuta un po’ quell’idea, ma mi son detta che è un quadro che va in una chiesa, mi sembra irrispettoso. Le persone non avrebbero pregato davanti a un quadro astratto. Adesso il quadro è benedetto quindi si può pregare. Però si, mi piacerebbe metterla giù come io la sento, come sento la luce e l’amore”.

E’ stata un’esperienza solo artistica?

No, perché io sono tanto devota alla Madonna della Salve, è stata emozionante. Soprattutto quando ho dovuto dipingere il viso, ho cercato di capire in quel momento cosa poteva provare una madre, la madre di Gesù. Ecco perché l’ho fatto illuminato. La mia esperienza è dunque assolutamente positiva. Lunga, ma positiva”.

 

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