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L’epopea dei birrifici artigianali

Nell’articolo pubblicato su Avvenire di mercoledì ho parlato dell’epopea dei birrifici artigianali in Italia, che fecero la loro comparsa a fine Ottocento – solo a Torino ce n’erano 114 – per poi sparire per l’avanzare delle industrie. Oggi si assiste a un ritorno, ma non ci risulta che vi siano studi governativi su questo fenomeno che pur interessa ogni angolo del Belpaese e i giovani birrai sembrano avere dimenticato i loro “maestri”. Come Teo Musso, che a Piozzo, suo paese natale, ha inaugurato l’Open Garden, che rappresenta un nuovo racconto legato alla birra. Ha ristrutturato una cascina con il suo parco e qui ha progettato un sistema di refrigerazione all’avanguardia. È un luogo che merita il viaggio: per capire la filosofia di Teo, perché è uno dei posti più interessanti d’Italia che dovrebbero visitare i mastri birrai che pensano d’essere dei fenomeni, ma anche i politici per riflettere sull’impresa italiana che bisogna sostenere. Teo è stato il primo a produrre la birra artigianale in lattina – oggi l’ha realizzata anche il Birrificio Lambrate – e questo è un invito a non dimenticare i maestri, che hanno sempre qualcosa da insegnare.

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