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Voci dall’Oftal – Dal «Banco» a Lourdes

Primo appuntamento con una nuova rubrica che ci accompagnerà fi no a giugno, per scoprire le persone e le storie dietro ai sei giorni del pellegrinaggio diocesano a Lourdes. Sei giorni, una preparazione lunga un anno fatta non di solisti ma di un grande lavoro di squadra. Abbiamo intervistato Pinuccia Spalla, farmacista in pensione che da anni presta il suo servizio in pellegrinaggio. E non solo… Per chi è venuto in pellegrinaggio sei un volto noto, ma da quanti anni sei nell’Oftal? «Prima di iniziare con la sezione di Alessandria, sono andata qualche volta in pellegrinaggio con Vercelli, ma come pellegrina. Nell’autunno del 2004, la mia amica Anna Milanoli mi aveva invitato a partecipare alla giornata lourdiana di Bosco Marengo e così, nel giugno 2005, con il primo treno disponibile ho iniziato a venire a Lourdes».

Ci parli del tuo servizio? In cosa consiste di preciso?
«Nei primi anni, le medicine erano pochissime e le forniva la dottoressa Follini. All’epoca si occupavano di tutto il professor Canestri insieme con la moglie e il dottor Sartirana. Noi quattro ci trovavamo nei giorni precedenti il pellegrinaggio per rifornire e organizzare le scorte. Canestri, figura chiave e indispensabile, passò il compito a Sartirana che divenne responsabile medico del pellegrinaggio».

E poi?
«Fra il 2006 e il 2008 il fabbisogno di farmaci aumentò considerevolmente. Conoscevo la dottoressa Rossi che coordina il Banco farmaceutico e scoprii che come associazione avremmo potuto godere di parte dei farmaci raccolti. Da allora il “Banco” divenne fondamentale per le necessità del pellegrinaggio per fornire assistenza agli ammalati, ai pellegrini e ai volontari».

Come riuscite a gestire le scorte?
«Nei giorni successivi alla raccolta, durante il mese di febbraio, insieme con Laura sistemiamo i medicinali, controllandone stato e scadenza. Quelli in scadenza durante il pellegrinaggio vengono scartati e sostituiti. Ma, tranquilli, non buttiamo via niente! Quelli in sovrappiù o a breve scadenza vengono donati a realtà locali che ne hanno bisogno».

Quali farmaci avete in dotazione?
«L’elenco viene concordato con il responsabile medico del pellegrinaggio. È lui che decide cosa avere in dotazione: non solo i prodotti da banco, ma anche altre specialità per patologie più o meno comuni e tutto quello che potrebbe servire per il pellegrinaggio».

Come preparate il pellegrinaggio?
«Dopo Pasqua, medici, infermieri e farmacisti del pellegrinaggio si incontrano per cominciare a strutturare il tutto: dalle scorte alle valigette per il treno, per gli alberghi e per seguire il pellegrinaggio durante gli spostamenti per le celebrazioni».

Qual è il vostro ruolo una volta arrivati a Lourdes? L’impegno, quindi, non è poco!
«Quando siamo a Lourdes ci organizziamo per garantire la presenza continua nell’Accueil (la struttura che accoglie gli ammalati e che è punto di riferimento per tutti, ndr). Poi, a settembre dobbiamo sistemare tutte le scorte e fare l’inventario di quel che c’è e di quel che manca. Laura mi dà un aiuto fondamentale: da sola non potrei fare molto. Credo sia un servizio nevralgico, sia a Lourdes che a casa».

Come ti senti in questo ruolo?
«Sono contenta di spendermi con le mie competenze, anche se vorrei riuscire a seguire maggiormente le persone ammalate. Mi viene naturale instaurare un rapporto con le persone che accompagno. Posso fare un ringraziamento?».

Certo.
«Con l’Oftal ringraziamo le farmacie del dottor Villosio e «Della Pista» della dottoressa Piacenza e i numerosissimi donatori: è stato commovente toccare con mano la generosità delle persone che in alcuni casi si sono davvero private dell’essenziale pur di aiutare il prossimo in difficoltà. Chi vuole approfondire passi pure in stazione il 25 giugno: noi partiamo!

Giorgio Ferrazzi

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