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Economia&Finanza – Banca, quanto mi costi

I costi per i servizi bancari nell’ultimo anno sono cresciuti in media del 20%, a fronte di una remunerazione media sui conti deposito dello 0,1%. Questo è quanto riporta uno studio effettuato sul sito sostariffe.it, che sottolinea come dal 2013 a oggi si registri un aumento medio di 36 euro all’anno, incrementi che hanno subito un’impennata proprio nell’anno appena trascorso e sembrano destinati a proseguire anche per il 2018. Gli oneri relativi ai conti correnti sono suddivisi in spese fisse e spese variabili. Tra le prime annotiamo il canone di base, il bancomat, la carta di credito e prepagata, le spese per le comunicazioni di trasparenza e per invio estratto conto; mentre tra le variabili ci sono le operazioni effettuate attraverso i canali non telematici, come i prelievi di contante presso gli Atm (i bancomat, per capirci) e gli sportelli, i bonifici presso gli sportelli, le spese di scrittura per le operazioni effettuate allo sportello e così via. I conti più onerosi sono quelli tradizionali, gestiti direttamente dallo sportello della banca, che rilevano un aumento del canone annuo e dei costi delle carte di credito e debito. Sono, tuttavia, le spese variabili che impattano signifi cativamente e in particolare risaltano i costi per i prelievi al bancomat, seguiti dai costi dei servizi allo sportello. Il totale della spesa media per questi conti ammonta a circa 77,6 euro l’anno (2016). Come mai questi rincari? Da un lato le banche hanno meno margini per i tassi di interesse negativi che la Bce applica sui loro depositi e hanno visto aumentare i costi dell’attività; dall’altro c’è la necessità di spingere la clientela sempre di più verso la gestione dei conti correnti online, più redditizi per gli istituti di credito. Le banche online, con una spesa media di circa 14,7 euro, risultano più convenienti per il risparmio notevole che si ha sulle spese fisse: il canone di base è notevolmente inferiore rispetto agli istituti di credito tradizionali, e si risparmia anche sul bancomat e sulla carta di credito, mentre costa leggermente di più il canone sulla prepagata. Anche i costi variabili sono inferiori: le spese di scrittura sono nulle e le commissioni per le disposizioni sono contenute. Tuttavia anche per le banche online si annota un inasprimento dei costi relativi ai versamenti di contanti e assegni, dei bonifici online, delle domiciliazioni e dei prelievi attraverso bancomat di altre banche.

 Davide Soro

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