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La Pediatra risponde – Le allergie sono ereditarie?

Dottoressa, in famiglia soffriamo di allergia e io aspetto un bambino: è probabile che sia allergico?

Anche se siamo ancora in inverno, la primavera è alle porte e con essa iniziano i problemi per chi soffre di allergia. Questo perché si presentano facilmente nell’aria, con le prime fioriture degli alberi, i pollini. Questi, sia in condizioni particolari e in soggetti geneticamente predisposti, possono determinare una reazione immunitaria con la produzione di anticorpi specifici. I pollini, insieme agli acari della polvere, ai peli degli animali e anche ad alimenti, con la produzione di anticorpi, liberano istamina. Si è visto che la familiarità è importante, se un genitore è allergico, anche il bambino avrà il 25% di probabilità di essere allergico, anche se non agli stessi allergeni. Quali sono i sintomi? I più frequenti sono rinite e congiuntivite allergica, con edema della mucosa nasale, starnuti e colata di muco trasparente. Gli occhi invece possono essere arrossati e lacrimanti e può essere presente il clorito (presente anche nel naso). Altro sintomo allergico è l’asma, con edema e spasmo bronchiale e con tosse e sibili. La diagnosi si esegue attraverso la storia clinica e gli eventuali test cutanei, che devono essere prescritti dal medico specialista allergologo. La terapia classica tende a ridurre i sintomi: con gli antistaminici, per quanto riguarda naso e congiuntive, mentre bronco dilatatori e cortisone verranno utilizzati nell’asma. Potrà essere necessario, a volte, utilizzare terapie desensibilizzanti. L’omeopatia permette di ottenere buoni risultati, ma la cura deve essere preceduta da uno studio approfondito del malato, cui segue l’utilizzo di rimedi, sia omeopatici che fitogemmoterapici, di cui parleremo un’altra volta.

Per fare una domanda alla dottoressa Sabrina Camilli: redazione@lavocealessandrina.it oppure pediabimbumbam.altervista.org

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