Home / Chiesa / Chiesa Locale / S. Giovannino verso la Pasqua

S. Giovannino verso la Pasqua

La Confraternita del Santissimo Crocifisso, come si può ben comprendere dalla sua stessa intitolazione, tradizionalmente dedica un particolare culto e devozione alla Passione e Morte di N.S. Gesù Cristo. Anche quest’anno allestirà nella Chiesa di cui è titolare, San Giovannino, in corso Roma, dal pomeriggio del Giovedì Santo fino alla sera del Venerdì Santo, il tradizionale Santo Sepolcro. Il S. Sepolcro di S. Giovannino per la disposizione di piante verdi pensili dalla parte superiore dell’altare maggiore fino al grande artistico gruppo ligneo che raffigura la Crocifissione, ricorda in modo diretto e concreto il Calvario. Quest’anno con la collaborazione del vivaista Forlini sarà ancora più arricchito di piante. Ogni anno viene visitato da centinaia di alessandrini che così rinnovano una delle più antiche tradizioni religiose della Città che risale al XVIII sec. L’elemento centrale del S. Sepolcro, come tutti ricordano, è il gruppo, collocato sopra l’altare superiore, che raffigura la scena della Crocifissione, con il grande Crocifisso, la Madonna Addolorata svenuta, S. Giovanni apostolo ed evangelista e S. Maria Maddalena. Le funzioni liturgiche della Settimana Santa, si svolgeranno come ogni anno il Giovedì Santo (29 marzo), alle ore 16 sarà celebrata la S. Messa in Coena Domini. Il giorno dopo Venerdì Santo (30 marzo), quest’anno presenterà una novità: si riprenderà la celebrazione dell’Ora di Sesta maggiore a mezzogiorno, cioè la celebrazione solenne in canto, dell’ora in cui Cristo fu inchiodato alla Croce ed iniziò l’agonia. Successivamente, con inizio alle ore 14.45 (nella ora in cui Cristo morì) avrà luogo la Celebrazione della Passione del Signore. Al termine della celebrazione sarà esposta la reliquia della S. Croce che la Confraternita conserva da quasi 300 anni. Essa è conservata in un reliquiario settecentesco che presenta una particolarità.
Alle base, protetta da una serratura, vi è una cavità che contiene la «autentica» della reliquia. È una dichiarazione del 7 aprile 1774 rilasciata all’allora Priore della Confraternita il medico Giacomo Francesco Ferrari, dall’arcivescovo Orazio Demattei (Canonico della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma) che attesta che tale reliquia è stata estratta dall’altra «insigne» cioè più grande, esistente nella stessa Basilica romana. Va ricordato che in quella Basilica è custodito il corpo di S. Pio V, nostro conterraneo di Bosco Marengo, e compatrono della Città e della Diocesi. Il documento porta le firme autografe dei vescovi di Alessandria monsignor Giuseppe Tommaso de Rossi e Alessandro d’Angennes che rispettivamente nel 1782 e 1829 ne autorizzavano il culto pubblico. Poi, il 31 marzo, Sabato Santo, durante tutto il giorno, sarà esposto alla venerazione dei fedeli il «Cristo morto». La Chiesa rimarrà aperta il 29 marzo, Giovedì Santo: ininterrottamente fino alle ore 23.30; il 30 marzo, Venerdì Santo: ininterrottamente dalle ore 7.15 fino alle ore 23.30; il 31 marzo, Sabato Santo: ininterrottamente dalle ore 7.15 alle ore 20: per l’omaggio al «Cristo morto».

Check Also

C’è un tempo per curare: Salvatore Martinez ad Alessandria, il video

Il secondo appuntamento del ciclo di incontri per la Quaresima 2024 “C’è un tempo per …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d