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La Pasqua di Risurrezione – commento al Vangelo

DAl Vangelo secondo Giovanni

Commento al Vangelo di Domenica 1° aprile 2018
Risurrezione del Signore

Eccoci arrivati alla Pasqua di Risurrezione, alla solennità più grande di tutto l’anno liturgico che sta alla base della fede cristiana. Durante la settimana di Passione, contemplando l’abbassamento e l’obbedienza di Gesù fino alla morte di croce, abbiamo avuto la prova del Suo amore per il Padre e per il Suo disegno di salvezza su di noi.

Per quanto sia grande questo gesto occorre la risposta del Padre: Dio lo ha risuscitato dai morti. Facendolo risorgere Dio ha confermato le parole e i gesti del Figlio. Mediante la Risurrezione il Padre ha costituito Gesù al centro della storia e ha confermato che Cristo è vivo: Egli è la luce del mondo, il vero maestro che ci guida per l’eternità. Gesù è risorto perché anche noi potessimo risorgere dal peccato: con la Sua Risurrezione Egli ha coinvolto tutti noi; ci ha fatti passare dalla morte alla vita. Iniziamo oggi a camminare in compagnia del Vangelo di S. Giovanni che guiderà i nostri passi in questo viaggio che dalla Pasqua porterà a Pentecoste.

I protagonisti sono: la tomba vuota, Maria di Magdala, Pietro e Giovanni. Il racconto di oggi traccia il loro percorso dal dolore, per l’assenza del Maestro, all’esperienza della Sua presenza. Che cos’è che fa correre l’apostolo Giovanni al sepolcro? Egli ha vissuto per intero il dramma della Passione, essendo molto vicino al suo Maestro. Ci sembra perciò inammissibile un’affermazione del genere: “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura”.

Siamo chiamati a dare l’annuncio della Risurrezione

Eppure era proprio così: non meravigliamoci. Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancora oggi succede che anche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti. “Vide e credette”. Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo che non fu così facile. Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovanni rimane vicino a Gesù. La ragione non comprende, ma l’amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere. È l’intuizione dell’amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri.

La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare. Oggi più che mai, come Maria di Magdala e il discepolo amato, siamo chiamati a dare l’annuncio della Risurrezione con la nostra vita; a mostrare che siamo veramente risorti con Cristo. Dalla vita di chi è risorto con Gesù di deve irradiare una corrente di grazia che muove alla conversione.

È questo l’augurio che la liturgia di oggi ci rivolge e anche io rivolgo a ciascuno di voi! Buona Santa Pasqua!

a cura di don Andrea Alessio

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