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Economia&Finanza – La crisi del Venezuela

Una vera e propria crisi economica e umanitaria sta attanagliando il Venezuela già da qualche anno, ma bisogna tornare indietro fino al 1999 per capirne le origini. In quell’anno Hugo Chávez, un socialista ex ufficiale dell’esercito, iniziò a concretizzare la sua filosofia politica denominata come “chavismo”, i cui obbiettivi erano la ridistribuzione sociale della ricchezza derivante dall’esportazione di petrolio greggio, la nazionalizzazione delle imprese e un grande intervento di alfabetizzazione. Un programma ambizioso che era sostenuto dalla congiuntura positiva alimentata dal  prezzo elevato del petrolio di cui il Paese è uno dei massimi esportatori e da cui dipende il 95% dell’economia.  Inizialmente gli effetti del chavismo furono positivi, ma da li a poco il sogno di benessere si scontrò con la diminuzione del prezzo del petrolio ed un’eccessiva politica di nazionalizzazione che portò le principali imprese petrolifere estere ad abbandonare il Venezuela. Questa fuga provocò un aumento dei prezzi di stoccaggio del greggio a carico dello Stato che per coprirli totalmente dovette aumentare il proprio debito estero. Nel 2013 vince le elezioni Nicolás Maduro, che porta avanti le politiche economiche del suo predecessore e che vede, nel 2015, il verificarsi di un fatto negativo per l’economia venezuelana: l’Arabia Saudita decide di abbassare notevolmente il prezzo del petrolio e diventa quindi l’esportatore leader dell’oro nero, tagliando le gambe agli altri produttori come il Venezuela. Maduro allora decide di stampare nuova moneta in modo massiccio per cercare di immettere liquidità sul mercato, aumentando  l’inflazione. Questa politica si rivela dannosa. Pil e occupazione crollano; a fine 2016 l’inflazione diventa incontrollabile e il bolivar (moneta nazionale) diventa carta straccia. Per arginare la situazione si incrementano tagli a sanità, educazione e viene addirittura razionata l’elettricità con uno stop di 4 ore al giorno per 40 giorni. Nel 2017 la situazione precipita ulteriormente: a seguito di un tentativo di esautorare il parlamento, la popolazione si ribella e Maduro risponde con l’ esercito scatenando una guerriglia. La gente è affamata, i supermercati sono vuoti, cresce il mercato nero e si cercano beni di prima necessità negli Stati confinanti. Una crisi umanitaria, alimentare  e sanitaria di proporzioni gigantesche.

Davide Soro 

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