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Sono proprio io! – commento al Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca

Commento al Vangelo di Domenica 15 aprile 2018
III Domenica di Pasqua

«Gesù in persona stette in mezzo a loro»! In questa terza domenica di Pasqua il Risorto appare ai discepoli per infondere loro il coraggio di una testimonianza autentica, ma la prima reazione (molto umana!) è di paura e turbamento. I discepoli, prima immersi nel sogno di aver trovato Colui che avrebbe cambiato le cose (naturalmente secondo una loro idea di cambiamento che, gradualmente, con la predicazione di Gesù verrà smantellata), successivamente sconvolti da un finale imprevedibile e «deludente« (vedono infrangersi i loro sogni!) si vedono apparire il loro maestro in carne ed ossa.

Tutto questo è troppo per loro e per la loro mentalità tanto che, invece che la gioia, prende il sopravvento lo smarrimento e il timore: «Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma».

Il turbamento degli apostoli rispecchia sovente il nostro ogni volta che non comprendiamo pienamente gli avvenimenti che avvengono nella nostra vita, spesso lontani dai nostri progetti, lontani da ciò che ci aspetteremmo dal Signore e a volte lontani dal Signore stesso. Gesù, oggi come allora, appare nella nostra vita con tempi e modi che non ci aspetteremmo e si siede alla nostra tavola per operare pazientemente un «secondo annuncio» per farci comprendere che, per essere suoi discepoli, è necessario passare dalla teoria alla pratica: «aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Convertitevi dunque e cambiate vita

Se Gesù rimane per noi una semplice, anche se grande, idea e la sua vita e predicazione un bel ideale (dal sapore moraleggiante) da cercare di imitare, la nostra fede inizierà a cedere nel momento della prova. Un ulteriore passaggio per immetterci seriamente nella via del discepolato ci viene indicato da Pietro nel giorno di Pentecoste, come ascolteremo nella prima lettura, che ci invita ad un serio esame di coscienza e ci sprona a non avere alcuna remora di chiamare con il proprio nome i nostri errori, i nostri fallimenti e i nostri limiti per poter vivere coerentemente la sequela di Cristo in questo mondo.

Solo con questi passaggi sarà possibile vivere la nostra fede nella gioia della Resurrezione: «convertitevi dunque e cambiate vita».

A cura di don Giovanni Bagnus

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