Carissimi lettori,
Vi devo dare una bella notizia: chiudiamo il Seminario Interdiocesano di Valmadonna. Lo so che, posta così, la cosa sembra un po’ paradossale, ma partiamo con ordine. Anni fa, a fronte della diminuzione dei seminaristi, i vescovi delle diocesi di Acqui, Alessandria, Asti, Casale Monferrato e Tortona avevano deciso di mettere insieme le forze per costituire un seminario interdiocesano e far sì che i pochi seminaristi che avevano potessero fare un’esperienza più arricchente con un maggior numero di compagni d’avventura. Così nacque il nostro seminario interdiocesano a Valmadonna. Sono stati anni belli, di crescita, di apprendimento, di raffinamento degli obiettivi educativi e delle capacità di formazione, che hanno portato un’ottima ricaduta sul nostro territorio. Purtroppo sono stati anni in cui il numero di ingressi in seminario non ha cessato di diminuire. Noi simpaticamente diciamo che è diminuito il numero di vocazioni al sacerdozio, così – con molto garbo ed educazione – facciamo intendere che il problema sia Dio che non chiama. In realtà il fatto è che chi è chiamato al sacerdozio non risponde. E non risponde perché non sente. Ma mi sembra il problema non sia soltanto dei chiamati al sacerdozio, quanto piuttosto delle nostre chiese tutte: fatichiamo ad ascoltare. Dunque questo evento della chiusura di un seminario, nella sua tangibile e dolorosa drammaticità ci apre nuovi orizzonti, quelli dell’ascolto, del ripensamento della nostra pastorale vocazionale, della revisione dei percorsi di formazione al sacerdozio. Come è nello stile di Dio non può che uscirne un bene maggiore. Tocca a noi vivere con fede e con positività questo momento: come ripete sette volte il libro dell’Apocalisse nelle lettere alle sette Chiese (sette è il numero della pienezza: l’invito è quindi rivolto a tutte le Chiese): “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”. Amen! Che possiamo ascoltare con attenzione ciò che lo Spirito ci dice e sappiamo implorare il dono di operai per la messe del Signore, come Gesù ci ha chiesto. Nel ringraziare con cuore sincero tutti coloro che si sono spesi per il nostro seminario interdiocesano (seminaristi, superiori, professori e personale tecnico-amministrativo) imploro dal Signore con l’intercessione di Nostra Signora del Cenacolo, la benedizione sul cammino che attende le nostre Chiese. E come sarà questo cammino? Se chiediamo alla Madonna di intercedere per noi è perché non è ancora definito nei suoi dettagli. Tuttavia possiamo dire che è appena cominciata la convivenza di una comunità di giovani in città, ed è un esperimento interessante e nuovo. Vogliamo infatti offrire ai giovani l’opportunità di sperimentare che cos’è la vita cristiana vera, e che cosa voglia dire una comunità cristiana di vita senza necessariamente aver fatto una scelta di consacrazione. Stiamo anche per aprire un collegio universitario: questo ci permette di interloquire su una scala molto più ampia con tanti giovani, spesso molto distanti da noi. Questa è senza dubbio un’apertura e una sfida che ci aiutano a recuperare e a ricalibrare il senso e la modalità delle nostre proposte ai giovani. Stiamo anche valutando quale proposta fare a coloro che intraprendono il cammino della formazione al sacerdozio. Desideriamo offrire loro una preparazione adeguata al Ministero che li attende, comprendente la formazione spirituale, la vita comunitaria e possibilmente una maggiore formazione all’esperienza pastorale e alla partecipazione a una comunità parrocchiale.
Guido Gallese