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L'esterno della Banca D'Italia 23 dicembre 2013 a Roma ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Favor Debitoris – Bankitalia esclude le famiglie

Nel documento per la consultazione del marzo 2018 Bankitalia scrive: “Con riferimento agli immobili acquisiti da banche o gruppi bancari a tutela delle proprie ragioni di credito, si eliminano […] l’obbligo di pronto smobilizzo previsto dall’attuale normativa […] viene chiesto di definire un programma di rientro […] da realizzarsi in un arco di tempo ragionevole e compatibile con l’esigenza di preservare il valore di realizzo degli immobili (sulla base delle migliori prassi osservate sul mercato, di norma questo arco temporale non dovrebbe superare i quattro anni). Sostanzialmente Bankitalia accoglie il grido di allarme che proviene dai gestori dei patrimoni immobiliari delle banche: fermiamo questa follia al ribasso innescata dagli speculatori e da chi li appoggia. Concediamo a chi deve vendere gli immobili quattro anni in cui il mercato potrebbe riassestarsi. Evidentemente in Bankitalia hanno fatto calcoli molto simili a quelli dello studio che si focalizza sulle esecuzioni immobiliari delle prime case di famiglia, il quale fornisce indicazioni precise sulla tragedia sociale (ed economica, per i costruttori). Bankitalia ha ragione! Gli immobili in asta sono venduti a circa 1/3 del normale valore di mercato, è evidente come in tutto questo gli unici a guadagnare siano soltanto gli speculatori che sistematicamente comprano alle aste. Nel 2017 hanno in mano (avendolo pagato 1,1 miliardi) un valore di 3 miliardi, che rivenduto al 70% del valore di mercato porta ad un guadagno di un miliardo. Sul sistema delle aste gli speculatori, che spesso operano con capitali di dubbia provenienza, guadagnano il 25% in più di quello che recupera il creditore e sottraggono agli indebitati un terzo del valore dei loro immobili. È sempre esistito un nocciolo duro di speculatori italiani e di interessi burocratici indifferenti alla sorte dei debitori. Ma ora (come dimostra questo video https://www.youtube. com/watch?v=BYcwBcRxAqU su Davide Serra, il grande finanziatore delle kermesse della Leopolda) i fondi avvoltoio vogliono entrare in questo Far West. Alcune disposizioni di legge degli ultimi anni hanno poi aggravato la situazione, in particolare le Leggi 132/2015 e 119/2016. I prezzi degli immobili sono drasticamente scesi, la legge bancaria imporrebbe alle banche la vendita veloce degli immobili ritornati in loro possesso, così come la tutela dei creditori impone di mettere in vendita le case di famiglia dei debitori. Ma… le giuste soluzioni studiate da Bankitalia non valgono per le famiglie. Perché la soluzione che salva il
valore degli immobili delle banche non deve valere per le famiglie? Perché alle famiglie deve essere imposto l’olio di ricino previsto dalle leggi del 2015 e del 2016 con ribasso di valore del 25% a ogni asta, con un abbattimento del valore reale che ha raggiunto spesso il 90%? 400 mila famiglie (secondo le previsioni dei centri di ricerca) che rischiano di perdere la casa valgono meno di 600 banche? • Anche alle famiglie devono essere concessi quattro anni per trovare un acquirente a prezzo di mercato. • Devono essere aboliti all’interno delle Leggi 132/2015 e 119/2016 gli articoli più violentemente contrari ad un’equità nel processo esecutivo. il necessario processo esecutivo deve avere una sua utilità, ovverosia soddisfare il creditore e liberare il debitore dai suoi debiti. A solo titolo di esempio va abolito l’articolo che autorizza la riduzione del 25% per ogni asta • Deve esserci uno strettissimo controllo sui custodi giudiziari • Vanno ridotti radicalmente i costi del procedimento di esecuzione che oggi, secondo dati raccolti da un’organizzazione indipendente, assorbono il 33% del risultato finale dell’esecuzione sulle case di famiglia, contribuendo fortemente a mantenere alto il debito residuo degli esecutati.

Per segnalazioni o richieste di aiuto: segreteria.favordebitoris@ gmail.com

Giovanni Pastore

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