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Il Contrappello – La difficoltà di trovare accordi

Nel mio articolo su Avvenire di mercoledì ho fatto un parallelo tra la politica e quello che succede nella realtà, dove le difficoltà a trovare accordi, gli strappi e le divisioni sembrano diventati una prassi comune. Analizziamo ciò che è successo in Oltrepò Pavese. Sono stati eletti i membri del consiglio del Consorzio di Tutela e subito dopo c’è stata una pioggia di dimissioni. Come mai? Perché i voti non sono stati conteggiati in base alle singole aziende, ma al volume produttivo, per cui alla fine il potere rimane sempre in mano agli enopoli, che magari hanno interessi diversi rispetto ai piccoli produttori, che hanno puntato tutto sulla qualità. La qualità insomma deve scendere a patti con il potere, a meno che un enopolio, e accade spesso, si sia allineato alla qualità riconosciuta. Come andrà a finire nel Governo, come nel Consorzio, lo sapremo nei prossimi giorni, ma intanto esistono degli esempi virtuosi: sabato a Castagnole Monferrato i produttori del Ruché c’erano tutti. Eppure il mettersi insieme nel nome di un bene comune – che dovrebbe essere la norma – è diventata l’eccezione. Invece è proprio di questo che abbiamo bisogno.

 

Paolo Massobrio 

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