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intervento di Alcide De Gasperi all’Assemblea Costituente

Intervento all’Assemblea Costituente Nell’ambito della discussione all’Assemblea Costituente sul progetto di Costituzione, il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi interviene nel dibattito sull’articolo 5 del progetto di Costituzione (diventerà l’articolo 7 della Costituzione) sui rapporti tra Stato e Chiesa, e sui Patti Lateranensi. L’intervento di De Gasperi, avvenuto il 25 marzo 1947, non è a titolo di Capo del governo, ma di deputato dell’Assemblea.

De Gasperi: «Onorevoli colleghi, parlando per la prima volta in questa Assemblea, al di fuori dei limiti posti dalla solidarietà ministeriale con uomini di diverso pensiero, sento che questo, su cui votiamo, è un argomento intimamente legato alla nostra personale concezione della vita. Diceva, a ragione, Dostoevskij che la questione principale, la questione cruciale per il mondo moderno è di sapere se quella lontana, remota figura di profeta, ignorato dai grandi uomini politici e storici di Roma antica, sia stato veramente, sia il Cristo che ha fondato una comunità religiosa universale, che nutre ancora oggi della sua linfa vitale, eterna. Se per effetto della nostra educazione familiare o per le conquiste fatte attraverso il pensiero e la critica giungiamo ad una risposta affermativa su questa questione cruciale, nessuna diffidenza, nessun sospetto è possibile in confronto di una collaborazione con la Chiesa. Però, anche coloro che si arrestano sulla soglia dei misteri della fede e si preoccupano sostanzialmente della morale sociale sentono (e qui è una questione di esperienza di tutti gli uomini che sono al Governo) che lo Stato non ha la forza, l’autorità di affermare e dirigere la coscienza della singola persona e sentono il bisogno dell’apporto dell’insegnamento della morale evangelica che viene dalla Chiesa, che sul Vangelo si fonda. […] Amici, si è accennato qui alla comunanza che ci ha uniti nel momento del combattimento tra uomini di diversi partiti e qui ci sono parecchi che con me hanno trascorso un periodo insieme nel sottosuolo, come si usava dire. Ma c’è un fatto ancora più grandioso, ed è che nei momenti più difficili, nei momenti delle persecuzioni, soprattutto il Capo della religione cattolica ci ha aiutato a salvare protestanti e israeliti. Ma c’è ancora di più: in certi conventi erano ammassati e nascosti cattolici, protestanti ed ebrei insieme. Si trovavano uniti la sera, nei momenti tragici e nei momenti delle minacce, da una preghiera suprema che è quella del Padre nostro comune. Questa è la nostra forza: se in Italia creeremo una norma di tolleranza per tutti, ma soprattutto una norma in cui si riconosca questa paternità comune che ci protegge e che protegga soprattutto la nazione italiana».

Alcide De Gasperi Assemblea Costituente – Roma, 25 marzo 1947

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