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Intervento di Teresa Mattei all’Assemblea Costituente

Intervento all’Assemblea Costituente Teresa Mattei nasce a Genova il 1º febbraio 1921. È stata una partigiana, politica e pedagogista italiana. Combattente nella formazione garibaldina Fronte della Gioventù, fu anche la più giovane eletta all’Assemblea Costituente, dove assunse l’incarico di segretaria nell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Costituente. Dirigente nazionale dell’Unione Donne Italiane, fu insieme a Teresa Noce e a Rita Montagnana l’“inventrice” dell’uso della mimosa per l’8 marzo. Muore a Casciana Terme Lari il 12 marzo 2013.

Mattei: «Nasce e viene finalmente riconosciuta nella sua nuova dignità, nella conquistata pienezza dei suoi diritti, questa figura di donna italiana finalmente cittadina della nostra Repubblica. Ancora poche Costituzioni nel mondo riconoscono così esplicitamente alla donna la raggiunta affermazione dei suoi pieni diritti. Le donne italiane lo sanno e sono fiere di questo pass sulla via dell’emancipazione femminile e insieme dell’intero progresso civile e sociale. È, questa conquista, il risultato di una lunga e faticosa lotta di interi decenni. Il fascismo, togliendo libertà e diritti agli uomini del nostra Paese, soffocò, proprio sul nascere, questa richiesta femminile fondamentale, ma la storia e la forza intima della democrazia ancora una volta hanno compiuto un atto di giustizia verso i diseredati e gli oppressi. In una società che da lungo tempo ormai ha imposto alla donna la parità di dover, che non le ha risparmiato nessuna durezza nella lotta per il pane, nella lotta per la vita e per il lavoro, in una società che ha fatto conoscere alla donna tutti quei pesi di responsabilità e di sofferenza prima riservati normalmente solo all’uomo, che non risparmiato alla donna nemmeno l’atroce prova della guerra guerreggiata nella sua casa, contro i suoi stessi piccoli e l’ha spinta a partecipare non più inerme alla lotta, salutiamo finalmente come un riconoscimento meritato e giusto l’affermazione della parità dei nostri diritti. […] Vorremmo a questo proposito far notare che ad un attento esame del nostro progetto di Costituzione risulta evidente che là dove si riconoscono alle donne i loro nuovi diritti parimenti ne escono vantaggio e sicurezza nuova all’istituto familiare, alla fondamentale funzione della maternità e alla piena realizzazione dei diritti nel campo del lavoro. […] Spetta a noi tutti, e lo afferma anche il Presidente della Commissione per la Costituzione nella sua relazione introduttiva, di partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica per render effettiva e piena questa sovranità popolare. Ma, perché questo accada veramente, si formino, lavorino le cittadine; fatte mature e coscienti al pieno adempimento di tutti i loro doveri, da quelli familiari ai civici, dal normativo ed educatore godimento dei loro pieni diritti».

Teresa Mattei Assemblea Costituente – Roma, 18 marzo 1947

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