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Un uomo che getta il seme – commento al Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco

Commento al Vangelo di Domenica 17 giugno 2018
XI domenica del tempo ordinario

«Sarebbe bello poter pensare che la nostra civiltà proceda verso il regno di ragione e delle moralità, seppure con qualche incidente di percorso» (Zygmunt Bauman). La Parola di Dio di questa undicesima domenica del Tempo Ordinario mostra la spontaneità, la potenza e la speranza del Regno di Dio.

Gesù quando parla del Regno di Dio svela e rivela e non sempre ciò che dice sembra essere uniforme: il Regno appare come qualcosa di distante dal mondo terreno (Gv 18,37) e anche come qualcosa di presente in mezzo ai credenti (Lc 17,21).

Il Regno di Dio nella sua pienezza sarà manifestato alla fine dei tempi, quando il “volto del Regno di Dio” lo si contemplerà in quello glorioso di Cristo. Ora, nel tempo della storia, i credenti cristiani possono vivere nello stile del Regno di Dio e comunicare questo stile al mondo. Tra le tante caratteristiche del Regno di Dio le pagine della Parola di Dio di questa domenica ne sottolineano tre.

Per un mondo più buono bisogna fidarsi della forza di Dio

La prima riguarda la grandezza del Regno generata dalla forza di Dio, il quale per fare spazio al suo Regno umilia l’albero alto e innalza l’albero basso e fa seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco (Ez 17,24).

La seconda riguarda l’autonomia del Regno generata dalla spontaneità dell’amore di Dio, il quale sia che si dorma o si vegli, di notte o di giorno, fa germogliare e crescere il seme del Regno (Mc 4,27).

La terza riguarda la grandezza del Regno generata dalla potenza di Dio, il quale lo fa crescere e diventare più grande e tutti possono stare alla sua ombra (Mc 4,32). Queste caratteristiche possono consolare il cuore di chi è nella paura, nella disperazione e nella tristezza perché mostrano come il Regno di Dio agisca oltre alle attese degli uomini e delle donne e la presenza di Cristo Risorto è perennemente assicurata da chi semplicemente lo accoglie come Maestro e Signore. Per procedere “verso il regno di ragione e della moralità”, cioè verso un mondo più buono e più bello, non basta affidarsi alle forze dell’uomo, ma bisogna fidarsi della forza di Dio, lui che è Padre e vuole amore per i suoi figli.

Questa impostazione non esula dal desiderio e dall’impegno perché il Regno di Dio viva nelle strade del mondo, nell’incrocio dei cuori, nella sintonia dei pensieri e nella fatica degli sforzi per fare il bene. Piccoli granelli di senape, i credenti cristiani possono diventare il grande albero del Regno sotto cui tutti possono ristorarsi in compagnia di Dio.

a cura di don Giuseppe Di Luca

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