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La pediatra risponde – Massaggi e osteopatia

Ho sentito parlare di massaggi e osteopatia: che differenza c’è? Possono essere utili nei bambini?

Il massaggio è molto utile e in pediatria fa parte del contatto, cioè del sentirsi toccare la pelle. Attraverso gli organi di senso della pelle passano tantissime informazioni che permettono al bambino di maturare e di crescere. Questo è uno dei sensi più sviluppati già alla nascita. Ricordiamo che è prassi comune appoggiare il bambino appena nato a contatto della pelle della mamma. Infatti, sia le carezze, sia le coccole, sia i massaggi trasmettono sensazioni ed emozioni che hanno implicazioni epigenetiche fondamentali per lo sviluppo armonico del bambino. Il Dna dei nostri geni si modifica in base ai messaggi di percezione che riceve. Se una mamma per così dire “anaffettiva” non tocca o accarezza il suo neonato questi ne risentirà a livello psico-emozionale per tutta la vita. L’allattamento materno rientra nelle modalità di contatto. Il contatto fa parte delle comunicazioni non verbali ed è particolarmente utile tra i 7 e i 9 mesi di vita, il cosiddetto periodo definito “dell’angoscia di separazione”. Infatti, a quest’età il bambino inizia a percepire che è un’entità separata dalla mamma, e le sedute di massaggio possono aiutarlo a reagire positivamente a questa nuova situazione. Il massaggio passa al bambino un messaggio di armonia e serenità. Diamo alcuni consigli sulla tecnica del massaggio: dura in media 15 minuti; si pratica in ambienti come la camera da letto o il bagno, con una temperatura ideale di 23° e con l’assenza di rumori forti e disturbanti; si possono utilizzare oli come quello di mandorle dolci, evitando prodotti chimici; il bambino dev’essere nudo. Continueremo nel prossimo numero parlando anche dell’osteopatia.

Per fare una domanda alla dottoressa Sabrina Camilli: redazione@lavocealessandrina.it oppure pediabimbumbam.altervista.org.

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