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La Recensione – Una gioia insolita

Ma che cosa avranno da dirsi in armonia un letterato anglicano e un prete cattolico del secolo scorso? Clive Staples Lewis (morto nel 1963), scrittore e docente universitario, e Giovanni Calabria, presbitero e fondatore di un Istituto religioso, deceduto nel 1954, canonizzato nel 1999, tra il 1947 e il 1954 intrattengono una fitta corrispondenza, una parte della quale si è conservata ed è ora riportata in nuova edizione in “Una gioia insolita” (Jaca Book, pp 307, euro 18, con testo originale a fronte). Il santo veronese fu in certo modo tra i primi protagonisti dello slancio ecumenico e l’iniziatore del carteggio che avvenne in latino a partire dal un commento positivo alle Lettere di Berlicche dello scrittore britannico. Così il dialogo sul libro si apre a un ampio confronto culturale che converge sull’analisi di una decadenza umana prima che spirituale: «È il relativismo morale il nemico che dobbiamo vincere prima di aff rontare l’ateismo», afferma Lewis (p. 201). Comunque colpisce di per sé il fatto che due sconosciuti che mai si conobbero, neppure in fotografia, possano aver intessuto un’autentica amicizia, pur partendo da mondi diversi. In fondo questo significa che quando si muove da un’autentica ricerca di un umanesimo integrale è possibile delineare percorsi condivisi, orizzonti convergenti, scenari comuni.

Fabrizio Casazza

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