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Voci dall’Oftal – La processione mariana

Prosegue il viaggio alla scoperta delle persone e delle storie dietro ai sei giorni del pellegrinaggio diocesano a Lourdes. Sei giorni, una preparazione lunga un anno fatta non di solisti ma di un grande lavoro di squadra.

Lunedì 2 5 giugno è partito il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, insieme con l’Oftal. Senza ombra di dubbio, il Rosario è la preghiera più recitata non solo a Lourdes ma anche lungo i percorsi che, da tutta Europa, convergono sul Santuario mariano. Lourdes e il Rosario hanno un legame particolare che inizia fin da prima delle apparizioni del 1858. Infatti, Bernadette Soubirous era solita pregare tutte le sere insieme con la sua famiglia meditando i misteri del Rosario, tutti riuniti nella piccola stanza del cachot, il tugurio che era stato dato all’indigente famiglia Soubirous, così malsano da non essere più nemmeno idoneo per i carcerati! Una piccola curiosità: la corona del Rosaio dell’epoca era composta da sei decine, anziché le odierne cinque. Uno dei momenti più coinvolgenti del pellegrinaggio a Lourdes è la processione della sera, “aux flambeaux”. Già il 18 febbraio 1858, giorno della terza apparizione, una delle due persone che accompagnarono Bernadette portò una candela. Successivamente, Bernadette stessa si recò alla Grotta sempre con una candela. La famosa fiaccolata di Lourdes, la cui immagine è conosciuta in tutto il mondo, è stata introdotta a Lourdes nel 1863 da padre Marie-Antoine, un cappuccino soprannominato “il Santo di Tolosa”. La processione mariana è il momento più popolare di Lourdes. I pellegrini si riuniscono intorno ai loro vessilli. Tutte le persone malate, che lo desiderano e che possono prendervi parte, ci tengono a essere presenti. Si è invitati a tenere in mano una candela circondata da una protezione sulla quale si può leggere il tradizionale canto di Lourdes, descrivendo così la storia delle apparizioni. La statua della Madonna è portata da alcuni barellieri dei gruppi presenti in pellegrinaggio, mentre alcune dame sorreggono le torce. Durante la processione, i pellegrini recitano il Rosario. A seconda del giorno vengono pregati i misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi della preghiera del Rosario. All’inizio di ogni decina, delle frasi ripetute in varie lingue orientano la preghiera, in modo che non divenga una ripetizione meccanica. Anche i canti e l’Ave Maria si odono in diverse lingue. Nella pace della sera, ciascuno porta le intenzioni che ha nel cuore ma la preghiera riunisce, con la vergine Maria, questa folla “di tutte le nazioni, popoli e lingue”, in un’assemblea orante, come i discepoli al Cenacolo dopo l’Ascensione di Cristo. La processione ha luogo con qualsiasi tempo: i pellegrini di Lourdes sono tenaci e sanno che è prudente attrezzarsi in caso di pioggia. Il 14 agosto 1983, papa Giovanni Paolo II, alla fine della processione della sera, ha detto: «In questa notte tranquilla, vegliamo. Preghiamo. Non più segretamente, ma come un immenso popolo in cammino al seguito di Gesù Cristo risorto, illuminandoci reciprocamente, guidandoci a vicenda».

don Gian Paolo Orsini

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