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Alessandria Racconta – Pia d’Alessandria

Pia Maltese, meglio conosciuta come Pia d’Alessandria, nasce il 2 dicembre del 1909 (sebbene altre fonti riportino l’anno 1911). Figlia di un ufficiale dell’esercito di origine siciliana, lascia la sua città natale giovanissima, seguendo i genitori in diversi spostamenti attraverso l’Italia e all’estero. Si stabilisce infine a Roma dove sposa l’architetto Paolo Benadusi. Inizia a collaborare con numerosi giornali e riviste, quali La Nuova Antologia. Nella seconda metà degli anni Quaranta, debutta nella narrativa pubblicando alcuni racconti sul Messaggero usando lo pseudonimo di Pia d’Alessandria. Il figlio Luciano, noto docente universitario, rimarca il fatto che la scelta di non firmare con il suo vero nome maturò per via della ferma contrarietà del marito a che avviasse un’attività pubblica, entrando così ufficialmente nel mondo letterario. Nei suoi primi lavori sono già presenti i temi a lei cari del contrasto tra il sogno e la cruda realtà quotidiana. In particolare, nel romanzo d’esordio Casa a ponente (1945) – ripubblicato dalla nostra Biblioteca civica nel 2008 – viene narrata la storia di Marco, un bambino che si strugge per il grande vuoto lasciato dalla morte della madre. Questa ossessione, oltre alle inevitabili prime delusioni in campo affettivo, accrescono il suo malessere interiore. Una volta diventato adulto, pensa che l’unica soluzione sia quella di fuggire lontano. Per fortuna compare Silvia, una donna vera da amare, che riesce a riaccendere in lui la scintilla della vita. Anche nelle opere successive, tra cui ricordiamo: Autunno con le ragazze, Inganno della notte, Tiro al bersaglio e La Bambola indiana, pone l’accento sul valore evocativo della parola unito a un’attenta analisi dei caratteri dei personaggi. Pia d’Alessandria ha anche dato alle stampe un paio di raccolte di versi: Sosta sul fiume nel 1956 e Guardo segnali lontani, scritto alla fine degli anni Settanta. Autrice di rara sensibilità, ottiene un lusinghiero giudizio da parte della critica e vince diversi premi letterari. All’inizio degli anni Ottanta, comincia a lavorare a un nuovo romanzo, rimasto inedito anche a causa della morte che la coglie, dopo una lunga malattia, il 10 giugno del 1988. Sebbene possa considerarsi una figura significativa nel panorama della narrativa italiana del dopoguerra, Pia Maltese Benadusi appartiene a quella cerchia di scrittori che purtroppo sono stati dimenticati troppo in fretta dai lettori.

Mauro Remotti

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