Home / Diocesi di Alessandria / Vita della diocesi – «È di nuovo il tempo del discernimento»

Vita della diocesi – «È di nuovo il tempo del discernimento»

Venerdì 28 settembre dalle 21 alle 22.30 nella parrocchia di Bettale, a Spinetta, inizia il primo di 16 incontri (quattro per zona pastorale) del cammino di Discernimento comunitario nella nostra diocesi. Gli incontri, guidati dal vescovo monsignor Guido Gallese, si concluderanno nella prima metà di novembre. Abbiamo chiesto a don Giuseppe Biasiolo (per tutti, don Biagio), vicario generale del clero e parroco di Bosco Marengo e Frugarolo, di raccontarci che cosa si aspetta da questo nuovo ciclo.

Don Biagio, qual è stata la tua esperienza in questi anni di Discernimento?
«Finora è stata un’ottima occasione di confronto con la Parola di Dio e di scambio comunitario fra i cristiani della zona. Dal momento che la forma non era certamente usuale, almeno nella nostra diocesi, in passato ho osservato a volte un certo impaccio nell’esprimersi e nel comunicare le proprie riflessioni ed esperienze. Spero che questo imbarazzo sia stato definitivamente superato».

Qual è a tuo avviso il “punto forte” del Discernimento comunitario?
«Certamente il paragone tra la propria vita e la Parola di Dio, così come ci viene illustrata dal nostro vescovo. È un lavoro sia personale che comunitario, che coinvolge la persona nella sua interezza. Questo è molto positivo».

Cambieresti qualcosa?
«Più che cambiare qualcosa dal punto di vista organizzativo, punterei maggiormente sulla verifica della vita nel rapporto con Cristo. Perché la figura di Cristo venga maggiormente messa in risalto, come l’unica risposta adeguata alle esigenze della vita».

Nel Discernimento qual è il ruolo del sacerdote?
«Lo ripeto: spero che sia quello di fare emergere l’origine di tutto il discorso, ossia Gesù Cristo. Altrimenti il rischio è di scadere in un generico buonismo, in un richiamo moralistico».

Se tu dovessi invitare qualcuno al Discernimento, cosa gli diresti?
«Gli proporrei questa esperienza come inizio di un lavoro su di sé, sulla propria vita, dove il termine di paragone, che è Gesù Cristo, può portare chiarezza e costruttività di vita».

Quali frutti ha portato il Discernimento nelle tue due parrocchie, a Bosco Marengo e a Frugarolo?
«Sicuramente una maggior consapevolezza di collaborare in parrocchia all’instaurarsi di una vera esperienza ecclesiale, e non semplicemente di una “pro loco cattolica”. Credo anche che sia assolutamente necessario che questo lavoro, iniziato con il Discernimento comunitario, prosegua durante tutto l’anno sociale, a cadenze ravvicinate. Non episodicamente, insomma. Spero che il Discernimento aiuti il popolo di Dio a ritrovarsi non solo per “organizzare”, ma anche per riscoprire la pertinenza della fede alle esigenze della vita».

Andrea Antonuccio

Check Also

Settimana Santa 2024: le celebrazioni con il Vescovo

Nella Settimana santa la Chiesa celebra i misteri della salvezza portati a compimento da Cristo …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d