La Voce Alessandrina Settimanale della Diocesi di Alessandria
«Ciò che Dio ha preparato attraverso di lei, è qualcosa che non possiamo perdere».
Queste le parole del Cardinale Agostino Vallini in occasione del funerale di Chiara, testimonianza cristiana dell’inizio di una nuova vita.
Chiara Corbella nasce a Roma il 9 gennaio 1984. Insieme alla sorella Elisa, di due anni più grande, cresce in una famiglia che le insegna ad avvicinarsi alla fede sin da bambina.
Nell’estate del 2002 Chiara incontra Enrico Petrillo a Medjugorje. Tornati a Roma i due si frequentano, si conoscono, si fidanzano. È un rapporto per certi versi ordinario, puntellato da litigi, rotture e pacificazioni. Durante i sei anni del loro fidanzamento il Signore mette a dura prova la fede di Chiara e i valori in cui pensa di credere.
Superate le paure, Chiara ed Enrico si sposano ad Assisi il 21 settembre 2008.
Tornati dal viaggio di nozze, Chiara scopre di essere incinta… Due gravidanze nel giro di due anni, due figli – Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni – entrambi affetti da gravi malformazioni che vivranno tutti e due pochi minuti dopo il parto. Due rinunce all’aborto, consigliato da tanti…
Poi la terza gravidanza, quella di Francesco, e la scoperta di un grave carcinoma che colpisce Chiara al quinto mese. Chiara decide di rinunciare alle cure invasive per non colpire il piccolo in grembo.
Francesco nasce sano, Chiara salirà al cielo poco più di un anno dopo.
“L’amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto di amore, viviamo per amare e per essere amati e moriamo per conoscere l’amore vero di Dio. Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri, come solo Dio può insegnarti. L’amore ti consuma, ma è bello morire consumati, proprio come una candela che si spegne solo quando ha raggiunto il suo scopo”.
Parleremo di Chiara, la cui causa di beatificazione è alle porte, nell’incontro che si terrà sabato 13 ottobre alle ore 15 in Alessandria, presso la parrocchia Cuore Immacolato di Maria – via Monteverde 2 – a cura di una coppia di amici che le sono stati accanto.
