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Diocesi di Biella – L’ingresso di monsignor Farinella

L’incontro con i sacerdoti malati, l’abbraccio festoso all’Oratorio San Filippo Neri con i giovani, lo scambio di saluti con le autorità nella piazza, a metà strada tra il Duomo e il Comune, e poi il bagno di folla con tanti fedeli, così tanti che neppure gli schermi sistemati nel pronao sono stati sufficienti a consentire a tutti di partecipare alla Messa. È la sintesi dell’ingresso, di Roberto Farinella, il nuovo Pastore chiamato da papa Francesco alla guida della diocesi di Biella. Nella tarda mattinata di domenica è giunto in vescovado dove è stato accolto dall’amministratore apostolico Gabriele Mana. Dai giovani ha ricevuto in dono un bellissimo pastorale in legno.
«La cattedrale è così gremita da non consentire l’accesso a tutti. Giovanni Paolo II avrebbe detto “Oggi Biella ha sentito questo chiasso e non lo dimenticherà mai”» ha commentato il vescovo Farinella alla fine della celebrazione in Cattedrale. Rivolgendosi a tutti i biellesi ha sottolineato: «continuiamo con fiducia il cammino che avete già iniziato in vista del grande appuntamento di fede della Quinta Centenaria Incoronazione della Madonna di Oropa nel 2020. Sotto il suo sguardo materno ciascuno di noi possa camminare lieto e docile.
Insieme al dono della Corona, come sapete, si vuole realizzare anche un grande manto unendo pezzi di stoffa; piccoli riquadri presi da un tessuto che ci è particolarmente caro perché ci ricorda, o rappresenta, momenti e avvenimenti significativi della nostra vita, nostri o di qualcuno che amiamo e di cui, davanti alla Madonna desideriamo prenderci cura affidandolo a Lei. Un manto che sarà̀ segno della protezione che ciascuno ed insieme imploriamo per noi e per le persone che ci sono care>. Alla cerimonia hanno partecipato il vescovo di Casale, Gianni Sacchi, l’arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo, i vescovi emeriti e di origine biellese, Alceste Catella e Mario Rino Sivieri e il vescovo di Ivrea, Edoardo Cerrato. A lui ha riservato un congedo affettuoso e sincero, una carezza, un sorriso che hanno raccontato il rispetto, l’amicizia e la condivisione tra i due uomini che hanno lavorato insieme ad Ivrea per il bene della Chiesa e degli uomini.

Chiara Genisio

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