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Ospedale infantile – Fap, nascere con una “finestra” nel cuore

All’ospedale infantile di Alessandria, una gravidanza complicata dal diabete gestazionale si è fortunatamente conclusa con un parto spontaneo. La gioia immensa della famiglia del piccolo, che alla nascita presentava un peso regolare e un regolare adattamento alla vita, è purtroppo durata pochi giorni. Infatti, al terzo giorno di vita, a seguito di un modesto soffio cardiaco, gli operatori richiedono una visita cardiologica pediatrica accompagnata da un’ecocardiografia. Questo approfondimento permette d’identificare molto precocemente un difetto cardiaco congenito grave e molto raro che viene definito finestra aorto polmonare. Questa valutazione però è stata effettuata quando il neonato non aveva ancora sviluppato i segni clinici della patologia. «La finestra aorto polmonare, Fap, è una cardiopatia congenita caratterizzata da una comunicazione tra aorta ascendente e tronco dell’arteria polmonare; questa rara malformazione interessa circa lo 0.1-0.2%, dei pazienti affetti da cardiopatie congenite, in letteratura sono descritti circa 300 casi» ha spiegato Enrico Felici, direttore della struttura di pediatria. «Si presenta frequentemente come cardiopatia isolata, più raramente può essere associata ad altre cardiopatie congenite, quali interruzione dell’arco aortico e coartazione, che possono complicare il trattamento chirurgico e influenzarne il risultato a distanza. Nel nostro caso il piccolo presentava una forma distale e criticità alla valvola mitralica. In caso di mancata diagnosi la prognosi è severa, con tasso di mortalità del 40% entro il primo anno di vita. La mortalità chirurgica è compresa tra l’1% ed il 4% e dipende dalla precocità della diagnosi, dalla complessità dell’anatomia della Fap e dalle anomalie associate. Pertanto, è molto importante la diagnosi precoce e la correzione chirurgica» conclude Felici. Anche grazie alla dottoressa Francesca Cairello del servizio di Cardiologia Pediatrica, è stato possibile diagnosticare precocemente questa rara patologia e trasferire così il neonato al centro di terzo livello di riferimento.

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