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La testa e la pancia – Piaggeria, costruire e distruggere

Nei momenti più difficili, sovente, viene fuori il peggio dell’umana specie e si tende sempre a estremizzare le posizioni perdendo di vista quel buon, vecchio e saggio, atteggiamento d’intermedio equilibrio che pressoché sempre suggerisce la giusta risposta ma che troppo spesso viene dimenticato a fronte di posizioni più comode, e di massa, facili da seguire.

Ecco quindi che, nel momento in assoluto più complicato della sua presidenza, il patron dei Grigi, Luca Di Masi, si sta trovando di fronte a questa duplicità di atteggiamenti da parte della tifoseria alessandrina: da un lato vi è chi lo incita a fare le valigie e lo considera foriero di chissà quali inenarrabili sventure e dall’altro, figurano i suoi difensori a oltranza, quel popolo dei “senza Di Masi c’è la rovina”, che pensano che il predetto debba essere sostenuto comunque, dovunque e dinanzi a chiunque.

Entrambe le posizioni, a sommesso avviso di chi scrive, sono fasulle e non porterebbero da nessuna parte poiché la verità è un’altra: difendere Di Masi a ogni costo e perdonargli qualsiasi tipo d’errore o, ancora peggio, far finta di non vederlo, oggi come oggi andrebbe contro un libero e intelligente pensiero oltre a una obiettiva etica giornalistica. Giusto, anzitutto nei confronti dello stesso patron, è invece evidenziare gli aspetti meno luminosi di quasi sei anni di proprietà sui quali il presidente dovrebbe necessariamente lavorare per andare incontro a un futuro più radioso di quanto non sia stato il suo, pur importante, passato.

Ma, attenzione bene, avere un atteggiamento di critica, finalizzato al miglioramento, nei confronti del presidente, non vuol dire spingersi all’insulto nei riguardi di chi ha investito ingenti risorse personali per alimentare un sogno, suo e di una intera città, o, ancora peggio, spingerlo ad andarsene a ogni costo senza sapere se ci sia qualcuno meglio di lui dietro l’uscio pronto a subentrargli. Nessuna piaggeria, quindi, presidente Di Masi, ma nemmeno un insolente invito ad andarsene: resti con noi, ma faccia tesoro dei suoi errori perché il futuro sia meglio del passato, e, purtroppo, anche del presente.

Silvio Bolloli

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