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Solero – Arte e devozione: cinque opere restaurate

Giovedì 29 novembre alle ore 16 si concluderà una delle più importanti iniziative che la Parrocchia ha iniziato una decina di anni fa per il recupero di opere d’arte di carattere sacro, con la presentazione del restauro delle tele eseguito dallo Studio Martella-Pietroniro di Alessandria. All’evento, oltre agli addetti ai lavori, prenderanno parte attiva anche gli alunni della Scuola Media con una serie di interventi preparati con la guida delle loro insegnanti. Sono ben cinque le opere interessate, due delle quali pale d’altare e le altre di carattere devozionale. L’operazione, molto impegnativa sul piano finanziario è stata resa possibile grazie soprattutto ai contributi delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino, Compagnia di San Paolo e Grattarola. La più cara alla comunità solerina è senz’altro la tela che rappresenta S. Bruno di Solero, vescovo di Segni e Abate di Montecassino, effigiato nell’atto di confutare l’eresia di Berengario di Tours che negava la reale presenza di Cristo nell’Eucaristia.

L’iconografia non è storicamente coerente poiché in quell’occasione S. Bruno vestiva ancora l’abito di canonico, ma probabilmente così piacque alla committenza. Questa è la più recente fra le cinque, commissionata al pittore vogherese Paolo Borroni oltre due secoli fa, quando al “Concivium Patronus” fu dedicato l’altare di sinistra del transetto, prima di allora sotto il titolo S. Perpetuo le cui spoglie mortali erano state traslate sotto l’altare maggiore nella seconda domenica di ottobre del 1810. La seconda pala rappresenta S. Bovo di Voghera, patrono del bestiame, al quale i solerini erano devotissimi, tanto da fondare nel 1689 una Pia Unione dotata di un beneficio con obbligo di una messa settimanale. La tela fu commissionata al pittore Giorgio Gorzà circa un secolo dopo e sostituì un simulacro di legno del quale non vi è più traccia.

L’iconografia è piuttosto insolita poiché vi è rappresentato anche S. Giorgio e il drago accanto a S. Bovo anch’egli a cavallo, con un vessillo sul quale campeggia una testa bovina, probabilmente l’antico simbolo di Voghera, la città presso la quale Bovo morì nel 986. La tela che rappresenta le Anime Purganti porta la data del 1659, di quest’opera non si conosce l’autore e l’iconografia è quella classica del tempo con le anime avvolte dalle fiamme, in attesa che gli Angeli della Pietà le accompagnino in Paradiso, dopo aver scontato la pena. La tela era posta sulla parete de-stra, prima del rifacimento ottocentesco delle navate, dotata di postazione per le funzioni della Compagnia del Suffragio fondata nel 1638. Le altre due tele sono di carattere illustrativo di passi evangelici.

Entrambe di metà del XVII secolo e di scuola veneziana. Non è stato possibile sino ad ora determinare la provenienza di queste opere la cui identica dimensione e la realizzazione in orizzontale farebbe pensare ad una collocazione originale presso quadrerie di importanti istituzioni. Vi sono rappresentati sulla prima la pericope dell’adultera e sulla seconda la cacciata dei mercanti dal tempio. Questi capolavori d’arte e di fede si aggiungono a quelli già in precedenza “ritrovati” provenienti dagli Oratori delle Confraternite, senza dimenticare l’opera sicuramente più importante dal punto di vista artistico, la Madonna del Rosario del Moncalvo, restituita al suo originario splendore.

Gian Piero Pagano

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