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La testa e la pancia – Giocare male e non essere forti

Lunedì 3 dicembre, ore 22.30 circa: l’Alessandria le ha appena buscate dal Piacenza, perdendo 2 a 0, ed è nuda al cospetto dell’allucinante bilancio di due partite consecutive perse in casa, cinque goals incassati e neppure uno segnato. Cosa succede? Succede che i giocatori, abbattuti e frustrati, si portano verso la loro Curva applaudendo i (non molti) tifosi che li hanno a lungo sostenuti durante la partita terminata con un insuccesso e che vengono, a loro volta, ricambiati da applausi e cori di incitamento e incoraggiamento. Che significato dare ad un simile – per vero piuttosto raro – atteggiamento nel mondo pallonaro?

Uno solo: il messaggio, da parte della Curva, che i giocatori, e anche il loro allenatore, sono assolti dall’accusa di essere letteralmente precipitati in classifica in quanto considerati degni di stima per l’impegno che stanno profondendo mentre le critiche sono tutte per la società e, segnatamente, per chi ne è il proprietario, Luca Di Masi da Torino. L’atteggiamento, all’apparenza così singolare, del popolo della Curva Nord ha trovato comunque rispondenza con quanto si era visto in campo, con i giocatori dell’Orso a lottare spasmodicamente su ogni pallone e, pur tuttavia, a commettere molti errori che hanno impedito loro di finalizzare alcune importanti occasioni.

È un ossimoro accostare l’impegno agli errori? Solo all’apparenza, poiché gli appassionati di calcio conoscono bene la differenza tra giocare male e non essere forti, esattamente come recita il nostro titolo. Questa, è inutile nascondercelo, è un’Alessandria debole, notevolmente indebolita rispetto a quelle degli scorsi anni che probabilmente farà fatica a salvarsi se a gennaio non arriveranno dei robusti correttivi dal mercato ma che, nella debolezza e negli errori (che spesso ne sono lo specchio) rivela una grande reattività caratteriale che la conduce a quell’impegno riconosciuto e apprezzato dai tifosi.

Certo, i rinforzi sono indispensabili ma oggi mi piace pensare quanto il solo impegno, talvolta, possa condurre a successi inaspettati…

Silvio Bolloli

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