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Giovani e università – Nuova struttura per gli studenti

La città di Alessandria avrà una nuova struttura rivolta agli studenti universitari che verranno a studiare nella sede alessandrina dell’Università del Piemonte Orientale. Tutto questo grazie alla generosità del professor Santo Bello, che ha voluto fare una importante donazione all’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti in memoria della moglie Franca Ricci (nel tondo), mancata quasi un anno fa, nel febbraio 2018, La professoressa Ricci (conosciuta dai suoi studenti con il cognome del marito, Bello, come si usava un tempo), figura molto nota e stimata in città, è stata per anni docente di lingua e letteratura francese al liceo classico “Giovanni Plana“ di Alessandria.

La donazione fatta dal marito, gestita dalla sezione provinciale dell’Uici (Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti), ha permesso di ristrutturare totalmente un appartamento che si trova in uno stabile d’epoca sito in via Aspromonte 32. Il lascito del professor Bello è stato consegnato nel corso di una cerimonia svoltasi alla presenza del commissario straordinario dell’Uici di Alessandria Luciano Paschetta, del vicecommissario Ada Boido, degli assessori comunali alle politiche sociali e al lavoro Piervittorio Ciccaglioni e Mattia Roggero, e di don Gian Paolo Orsini, parroco della Madonna del Suffragio. Nell’occasione è stata anche scoperta una targa commemorativa installata all’interno della residenza, in memoria della professoressa Ricci. L’appartamento potrà ospitare fino a cinque studenti universitari con priorità per le persone affette da disabilità visiva.

«Lo stabile è stato realizzato per studenti ciechi e ipovedenti, ma servirà a tutti gli studenti di Alessandria che avranno necessità e che vorranno usufruirne» commenta Luciano Paschetta, commissario straordinario dell’Uici di Alessandria. «Oggi abbiamo inaugurato questa struttura un alloggio destinato a studenti universitari. Ci sono cinque camere con due servizi igienici, poi ci sono una cucina, due camere doppie, una camera singola e un soggiorno» racconta Paschetta. «Io non ho fatto altro che attuare quello che mia moglie ha lasciato per testamento, e l’ho fatto volentieri» spiega il professor Santo Bello.

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