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Accorgersi del miracolo di Abu Dhabi – l’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori, la visita di papa Francesco ad Abu Dhabi mi ha dato la sensazione di un cambiamento d’epoca sostanziale di cui coglieremo i frutti nel tempo, con certezza. Dove sta questo “cambiamento d’epoca”? Come hanno scritto alcuni amici italiani che vivono e lavorano negli Emirati, «non era mai successo che nella Penisola araba fosse celebrata una Messa in un luogo pubblico». Proviamo a immedesimarci davvero in quello che è accaduto: una Santa Messa celebrata in uno stadio di calcio, con 170 mila persone, in un Paese in cui esiste la libertà di culto solo nei luoghi concessi dagli emiri e nel quale le chiese non possono avere segni esteriori che le rendano riconoscibili. «Otto anni fa, quando siamo arrivati nel Golfo, sarebbe stato impensabile. È una cosa che sarà difficile dimenticare» continuano gli amici italiani presenti all’incredibile (avete un altro aggettivo?) evento. Un avvenimento talmente fuori dall’ordinario che “Gulf News” e “The National”, i due quotidiani locali, hanno dovuto riportare la notizia e spiegare che cosa fosse una Messa cattolica. Nello stesso giorno, il governo ha chiuso le scuole e ha concesso ai lavoratori del settore privato un giorno di ferie gratuito. Non era mai capitato in quei luoghi che Gesù Cristo fosse così visibile, così “invasivo”. Questo è il miracolo: Dio che viene a trovarmi e si rende familiare alla mia vita, là dove io sono e dove mai mi aspetterei di trovarlo (in uno stadio ad Abu Dhabi, per esempio). Accorgerci del miracolo di Abu Dhabi: questo sì che cambia il mondo! Più dei progetti, dei piani (pastorali e non) o delle raffinate strategie che possiamo elaborare.

Andrea Antonuccio
irettore@lavocealessandrina.it

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