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Istituto Maria Ausiliatrice – Il sorriso dei giovani

Suor Anna Caprioglio, nata a Rosignano Monferrato, è animatrice della comunità dell’Istituto Maria ausiliatrice, in via Gagliaudo 3 ad Alessandria. La vocazione, i giovani e don Bosco sono i tre pilastri della sua vita.

Suor Anna, da quanto tempo è qui?
«Sono qui da tre anni e sono animatrice della comunità dell’Istituto Maria ausiliatrice, conosciuto da tutti come Gagliaudo. Prima di arrivare ad Alessandria ero in un quartiere di Novara, a Pernate».

Da dove è nata la sua vocazione?
«È nata in un paese del Monferrato, a Rosignano. Devo dire che la mia vocazione è partita da Maria, ma parlare di Maria e di don Bosco in fondo è la stessa cosa. La figura di don Bosco mi ha accompagnato dall’infanzia, perché frequentavo le suore e mi raccontavano spesso le storie del Santo. Più crescevo e più m’incuriosiva la sua figura. Poi, iniziando la mia vita religiosa a San Salvatore Monferrato, ho avvicinato la figura di don Bosco prima come educatore, poi come maestro di vita spirituale».

Come ha influito don Bosco nella sua vita?
«La sua figura mi ha sempre attirata e ho avuto voglia di approfondirla sempre di più. Mi colpiva la sua opera per i ragazzi. Mi chiedevo: “Come riusciva a fare tutte quelle cose per i giovani, pur essendo un essere umano?”. La risposta che ricevevo era semplice e chiara: lasciarsi abbandonare completamente nelle mani del Signore».

Cosa la colpisce di più del suo carisma?
«Sicuramente la sua passione per i giovani. Lui per loro ha fatto sempre tutto. L’obiettivo principale era il bene dei giovani e la loro salvezza. Andando oltre ogni difficoltà».

Quali sono i più grandi segni che ha lasciato nella nostra città?
«Qui ad Alessandria sono tre le opere: l’Angelo Custode, i salesiani del Don bosco e noi dell’Istituto Maria ausiliatrice».

Quanto è difficile oggi educare come faceva don Bosco?
«Ai giorni d’oggi, dall’esperienza che abbiamo, a volte può sembrare difficile. Ma lui educava i ragazzi uno per uno, sussurrandogli nell’orecchio a volte. Quindi se cerchiamo di agire sui giovani personalmente, si riesce ancora adesso a far presa su di loro. Vorrei aggiungere anche questo…».

Prego.
«Vedo che nell’alessandrino la nostra opera è molto apprezzata. Vengono colte pienamente le caratteristiche dello spirito salesiano: l’ospitalità e la gioia. Un giorno una studentessa nei corridoi mi ha chiesto: “Suora, ma perché lei riesce sempre a sorridere?”. La mia risposta è stata: «Sorrido perché sono con voi giovani!».

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