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Accoglienza femminile: un progetto di crescita

Ad Alessandria è stato presentato il progetto di ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile. «Quello che questa iniziativa amplia non è solo l’accoglienza temporanea femminile, ma l’accompagnamento alle persone in stato di estrema difficoltà che Caritas svolge nel suo complesso» il commento nella conferenza stampa del direttore di Caritas diocesana, Giampaolo Mortara. «Accompagnare non vuol dire, infatti, fermarsi a una prima risposta (che essa sia un pasto, un letto, o un abito) ma accogliere la persona nella costruzione di una progettualità, mettendola in contatto con i vari servizi presenti sul territorio, rendendola parte attiva di un percorso di reinserimento nella società e non semplice fruitrice di un sistema assistenzialistico» prosegue Mortara, che poi conclude: «Il “fare rete” tra servizi pubblici e privati, che si concretizza nuovamente in questo progetto, è uno dei nodi che consentono di offrire alla persona soluzioni concrete e iniziative che possano aiutarla a uscire dalla situazione di precariato sociale in cui si trova».

Questo “fare rete tra servizi pubblici e privati” ha coinvolto, oltre al comune con il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e l’assessore comunale ai servizi alla persona e politiche sociali, abitative e per la famiglia, Pier Vittorio Ciccaglioni, molti altri enti: Antonio Brambilla, direttore generale Asl Al, Luigi Vercellino, direttore amministrativo Asl Al, Stefania Guasasco, direttore area tecnico-sociale Cissaca, Mara Scagni, consigliere di amministrazione dell’associazione “Opere di Giustizia e Carità” onlus, e appunto Giampaolo Mortara, direttore Caritas diocesana di Alessandria. Quest’accoglienza si integra e amplia quella, già esistente nei locali dell’ex-Ospedale Psichiatrico cittadino, dell’Ostello femminile (al pari di quello maschile) gestito da “Opere di Giustizia e Carità” con la Caritas diocesana. Nell’ultimo periodo, sono stati utilizzati con maggiore frequenza i posti resi disponibili dal dormitorio femminile, in particolare per donne senza una dimora stabile e donne che hanno subito sgomberi o sfratti senza alcuna alternativa di accoglienza familiare. Nella maggior parte dei casi, infatti, queste donne con al seguito minori, hanno reali e oggettive necessità di accoglienza. L’esigenza di accoglienza temporanea è quella di non dover uscire dal dormitorio alla mattina per farvi rientro la sera, trovando al contrario un “riparo” anche per le ore del giorno.

«Una comunità può affrontare determinate problematiche o bene o male: o solo rispettando la “lettera” delle norme, oppure facendolo usando anche “testa, cuore e spirito” e lavorando a monte per porre rimedi appropriati, soprattutto per le persone che presentano situazioni di oggettiva difficoltà quali le donne in difficoltà con minori a cui guarda il progetto di ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile nella nostra Città a cui stiamo lavorando» commenta il sindaco, Gianfranco Cuttica. «Per questo possiamo veramente sentirci orgogliosi, come alessandrini, della concretezza ed efficacia di quanto insieme abbiamo saputo delineare» aggiunge il primo cittadino.

Infine, verranno anche predisposti alcuni locali di uso comune (in particolare la cucina) per la fruizione durante il giorno. La solidarietà della comunità alessandrina, anche da parte delle associazioni private, ha già dimostrato vicinanza e non farà mancare il proprio contributo.

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