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Società – Striscione con minacce a Massimo Gandolfini

Massimo Gandolfini aveva appena partecipato a Firenze all’incontro “Ripartiamo dalla famiglia e dalla vita”. Il medico bresciano, storico leader del Family Day, ha trovato uno striscione (firmato da “Transfrocie antifasciste”) che recitava: «Contro la violenza di genere e confini, abbattiamo il patriarcato e appendiamo Gandolfini». «È la solita gente che mi vuole molto bene» commenta Gandolfini al settimanale “Tempi”. L’eco dell’episodio è giunta anche agli organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie, previsto a Verona dal 29 al 31 marzo. Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidenti di “Pro vita” e “Generazione famiglia”, e promotori del Congresso, esprimono solidarietà al leader del Family Day: «Il vergognoso striscione che esorta ad appendere Gandolfini è il miglior esempio di quanta inciviltà, violenza ideologica e intolleranza culturale si celino dietro a certe pseudo battaglie per i diritti civili». Un commento anche dal “Comitato difendiamo i nostri figli” a difesa del proprio presidente: «Siamo convinti però che le famiglie italiane, nucleo base della nostra società, offriranno la loro risposta migliore partecipando alla marcia di domenica 31 marzo a Verona».

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