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Martedì di Quaresima – Le ferite aperte della famiglia

Il secondo incontro dei martedì di Quaresima, promossi dalla Diocesi di Alessandria in collaborazione con il Centro di cultura dell’Università Cattolica e con il Meic, cui si sono aggiunti quest’anno l’Ufficio diocesano per la pastorale famigliare e l’Unione alessandrina dei giuristi cattolici, ha avuto come protagonisti il gruppo Acor della Diocesi di Milano e la Locanda della Misericordia della nostra Diocesi. Hanno presentato la serata Silvia e Valeriano Cresta, insieme a don Mauro Bruscaini, responsabili dell’Ufficio diocesano della famiglia. Il gruppo Acor svolge un impegno pastorale per le persone in situazione di separazione, divorzio o nuova unione ed è espressione della Diocesi di Milano.

Quando anche ad Alessandria, circa due anni fa, il Vescovo sottolineò l’urgenza di una pastorale rivolta a persone di tal genere, i coniugi Cresta indicarono l’esperienza dell’Acor come un possibile punto di riferimento. La Locanda della Misericordia, che è al suo secondo anno di attività, è la realizzazione pastorale rivolta alle persone separate, divorziate o in nuova unione ad opera della Diocesi di Alessandria, le cui vicende sono state brevemente riassunte dall’intervento di don Mauro Bruscaini. Marina Savarè e Francesco Caporali, insieme a Maria Grazia, hanno raccontato i momenti principali della storia del gruppo milanese Acor, che prese avvio in seguito ad una esortazione dell’arcivescovo card. Dionigi Tettamanzi alla Diocesi Ambrosiana per il triennio 2006/09, e in particolare alla Lettera “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito” dell’Epifania 2008. Si diede vita a delle scuole diocesane di formazione, con la scelta di coppie disponibili ad una formazione specifica e con buone capacità di relazione. Solo successivamente furono costituiti gruppi di preghiera per persone separate e coppie in nuova unione nelle diverse zone pastorali, insieme con un gruppo di persone che intendono rimanere fedeli al loro coniuge perché credono nel valore del sacramento del matrimonio, anche se il partner se ne è andato. Rispetto ai primi anni in cui le persone che partecipavano ai gruppi provenivano prevalentemente da contesti ecclesiali, «ci siamo resi conto – ha continuato Marina Savarè – che la situazione sta cambiando: se prima intercettavamo persone con una vita di fede che era stata scossa dall’esperienza del fallimento, negli ultimi anni ci siamo resi conto che molte persone separate non avevano questo problema, perché non era significativa per la loro vita la scelta di fede. Queste persone non si incontrano facilmente in chiesa, ma sul luogo di lavoro, tra gli amici, nel mondo della scuola».

Sono nati quindi tre “gruppi di accoglienza”, che danno più spazio all’ascolto delle persone «attraverso attività che sollecitino e incoraggino il loro leggersi dentro e dare un nome al dolore». Dopo alcuni interventi, in particolare di persone occupate nella Locanda della Misericordia di Alessandria, la conclusione del Vescovo ha sottolineato come l’attività pastorale con le persone in situazione di così gravi difficoltà è «una frontiera di presenza, e quindi di evangelizzazione». Inoltre da queste esperienze «dobbiamo ricavare indicazioni per la pastorale ordinaria della famiglia, in cui va soprattutto posto l’accento sulla necessità di imparare a condividere, se non vogliamo essere soli». Il prossimo martedì di Quaresima, il 9 aprile alle ore 21, sarà dedicato al tema della “Riforma del processo di nullità matrimoniale”, con l’intervento di monsignor Alejandro Bunge, prelato uditore della Rota Romana. All’inizio della serata ci sarà l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico diocesano, con la relazione annuale sull’attività giudiziaria tenuta dal vicario giudiziale monsignor Massimo Marasini.

Angelo Teruzzi

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