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Vescovo Guido – Il Crisma richiama i doni di Dio che spesso dimentichiamo

Eccellenza, che cos’è il Crisma?
«È l’olio profumato che si usa nella Chiesa Cattolica per compiere un atto di consacrazione delle persone. Esso è composto dall’olio che nell’Antico Testamento era usato per consacrare in modo particolare profeti, sacerdoti e re, ed emana un profumo che viene usato per indicare che il consacrato è “il profumo di Cristo” (2Cor 2,15). Il sacro Crisma viene consacrato ogni anno dal vescovo in una solenne celebrazione concelebrata da tutto il presbiterio, e viene poi usato nel corso dell’anno per tutti i sacramenti che richiedono una consacrazione».

Quali sono i sacramenti che richiedono una consacrazione?
«I sacramenti sono il battesimo, la confermazione e il sacramento dell’ordine nei gradi del presbiterato e dell’episcopato».

E l’unzione degli infermi?
«Per l’unzione degli infermi si usa un altro olio, l’olio degli infermi, anch’esso benedetto durante la Messa Crismale. La differenza sta nel fatto che l’olio degli infermi viene somministrato per indicare un atto di guarigione, mentre il Crisma viene somministrato per significare la consacrazione che è il passaggio di una cosa o di una persona dallo stato profano a quello sacro».

Che valore ha la consacrazione? Può spiegarci meglio?
«In pratica la consacrazione fa sì che la mia vita, che ha comunque un significato nell’ordine naturale, profano, acquisisca un valore aggiunto, perché sono abilitato a fare delle situazioni e relazioni che vivo qualcosa di sacro, in virtù proprio del Crisma che richiama all’attitudine a consacrare. A questa consacrazione viene associata una particolare impronta lasciata da Cristo, che in senso tecnico, è chiamata “carattere” e viene descritta plasticamente attraverso l’immagine del sigillo. Tanto che questa espressione fa parte della formula del sacramento della confermazione: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”. In effetti San Paolo parla più volte del sigillo, per esempio quando dice: “È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello spirito nei nostri cuori” (2Cor 1,22). Dunque il Crisma serve a indicarci questa realtà spirituale: ci sono dei sacramenti che, oltre a una grazia particolare, istituiscono nella nostra anima una capacità a fare delle cose che non potevamo fare. Si pensi per esempio al presbitero che può addirittura porre in essere dei sacramenti come quello dell’Eucarestia!».

Ma nella concretezza della nostra vita questo cosa attua o cambia in noi?
«Tutti siamo battezzati: il Crisma nel battesimo serve a indicare il fatto che siamo consacrati. Nell’Antico Testamento la consacrazione era riservata ai sacerdoti, ai profeti e ai re. Con il battesimo la consacrazione indica che siamo abilitati a vivere la profezia nei nostri confronti, (leggere la Parola di Dio e applicarla alla nostra vita); il sacerdozio nei nostri confronti (offrire le azioni della nostra vita facendole passare dalla sfera profana a quella sacra); la regalità nei nostri confronti (diventare padroni della nostra vita dirigendola secondo Dio). Questa è una straordinaria possibilità, che diventa fonte di una bellissima spiritualità in grado di trasformare completamente la nostra esistenza».

Insomma, anche la partecipazione alla funzione del Crisma ha un senso decisamente significativo…
«Sì. La partecipazione alla Santa Messa Crismale è particolarmente significativa per il fedele, perché lo richiama ai doni di Dio che spesso lasciamo dimenticati o sottoutilizzati nella nostra anima».

A cura di Carlotta Testa 

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