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«Un clima di odio per chi non si allinea»

ALESSANDRIA 

«Un clima di odio per chi non si allinea»

Nella serata tra sabato 8 e domenica 9 giugno, durante le Festa di Borgo Rovereto, è stata imbrattata la vetrina della sede di “Alessandria Migliore” del presidente del Consiglio comunale Emanuele Locci. La vicenda non si è fermata qui e ha avuto un seguito sui social. Nelle ore seguenti un duro botta e risposta su Facebook tra Mauro Cattaneo, ex assessore comunale del Partito democratico, e lo stesso Emanuele Locci, che abbiamo contattato per farci raccontare la sua opinione sulla vicenda.

Locci, ci spiega l’accaduto di sabato sera?
«In occasione della Festa del Borgo, nella mia sede in via Guasco, dove con l’associazione civica di Alessandria Migliore nata dalle elezioni comunali ci incontriamo anche con i cittadini, abbiamo deciso di mettere un manifesto del partito per attirare attenzione. E subito nella prima serata è stata imbrattato con del rossetto».

Ha un’idea di chi può essere stato?
«L’uso del rossetto e le ultime aggressioni verbali avvenute in particolari appuntamenti potrebbero far pensare a un gruppo che, al posto di pagare l’affitto di una sede, occupa una struttura. Ma chiaramente non abbiamo nessuna rivendicazione del gesto. Sicuramente c’è un clima di intolleranza nei miei confronti e, soprattutto, nei confronti di chi porta avanti dei valori, non solo cristiani, ma italiani e occidentali. Questi sono fortemente osteggiati da gruppi “estremisti”. Un clima di odio nei confronti di chi ha idee differenti, che può portare anche a manifestazioni più gravi dell’imbrattamento di una vetrina».

Sulle dichiarazioni di Cattaneo in merito alla vicenda ha qualcosa da aggiungere?
«L’ex assessore mi aveva attaccato, durante la mia candidatura a sindaco, con molti video per la mia partecipazione ai pellegrinaggi di Medjugorje. Non sono nuovo ad attacchi di queste persone, e tutto è partito dalla mia proposta di mozione sulla completa applicazione della Legge 194. Sinceramente non so se costoro fanno un bel servizio osteggiando qualcun altro, ma io evito di commentare».

Alessandro Venticinque

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