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Sorelle d’Italia… l’Italia si sta destando

LA TESTA E LA PANCIA 

Un Paese intero fa il tifo per le Azzurre

Martedì sera ho avuto la netta percezione che qualche cosa sia sul punto di cambiare nelle abitudini sportive degli italiani, sia come tifosi che come praticanti: già, perché il fatto di aver radunato la famiglia per guardare Italia – Brasile in prima serata sul primo canale televisivo pubblico italiano in una calda sera di (quasi) inizio estate non è assolutamente una novità, anzi fa parte di un rituale molto italico che pratico fin da bambino. La novità, in questo caso, è stato che si trattava della Nazionale femminile, qualche cosa per cui mai prima d’ora ci si era scomodati a far serata e di cui si riceveva al massimo notizia in qualche titolo di coda della “Domenica Sportiva”, già ben oltre l’ora delle streghe, o in qualche trafiletto dei principali giornali sportivi. Ecco quindi la grande novità: il calcio femminile sta entrando a pieno diritto nel novero delle discipline più seguite e amate e, c’è da giurarlo, a breve anche praticate da molti giovani connazionali.

Ma quello che ho visto martedì sera in televisione, a prescindere dal risultato negativo (sia pur col primato nel girone) della partita è stato qualche cosa di importante: è vero, le donne non hanno ancora né la velocità né la lucidità tattica dei migliori colleghi maschili ma mi hanno impressionato la grinta espressa in occasione dei contrasti fisici e la capacità di tenere botta per quasi cento minuti, tra primo, secondo tempo, e recuperi assortiti, in nulla e per nulla inferiore a quella dei migliori atleti di sesso opposto. Ho provato persino un principio di esaltazione nel notare quanto fossero grintose, determinate e pronte a non risparmiarsi, anche a rischio di farsi male fisicamente le nostre orgogliose atlete e ho pensato che è stato sicuramente più piacevole assistere a uno spettacolo del genere che non a molte partite maschili – specie quelle delle categorie inferiori, come della a me ben nota Serie C, che sovente (come diceva un anziano tifoso) fan quasi rimpiangere di non esser rimasti a casa a guardare “Domenica In”. E allora bando ai pregiudizi, bando agli insulti e soprattutto bando ai commenti spocchiosi ed arroganti di taluni commentatori o ex calciatori magari pronti a catalogare il predetto fenomeno alla stregua di una sorta di devianza sessuale e viva il calcio femminile e lo spirito di novità e di freschezza che potrà portare all’intero sport.

Silvio Bolloli

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