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(In)seguire le persone veramente liete…

L’EDITORIALE DI ANDREA ANTONUCCIO

Care lettrici, cari lettori, apriamo questo numero di Voce con l’intervista a don Nicola Robotti, ordinato diacono sabato scorso nella Capitale. Nicola (Nicolino, per gli amici) è originario di Solero: e oggi, dopo sei anni di seminario alla San Carlo, una Fraternità sacerdotale di Roma, sta per partire per Colonia, in Germania. Tornerà in Italia il prossimo anno per l’Ordinazione presbiterale. Conosco Nicolino da almeno 25 anni: è un tipo veramente simpatico, umanamente dirompente, con un “curriculum” a dir poco variegato: dopo la laurea in Scienze Politiche alla Cattolica, non è stato fermo un attimo: tra le altre cose, è andato in Canada a fare il “collaudatore” di videogiochi (non è uno scherzo, è vero); poi, prima di entrare in seminario, è stato due anni in America Latina per un progetto internazionale per la “promozione della competitività di produttori di caffè e cacao” nel Nord del Perù. E oggi, alla veneranda età (si fa per dire, Nic!) di 42 anni, ha confermato la sua scelta definitiva e, soprattutto, lieta. Eh sì, perché ciò che ha colpito tutti, durante l’Ordinazione e poi alla festa con i diaconi e i sacerdoti, è stata la letizia dei volti: quello di Nicola e dei suoi confratelli, in primis; e poi la gioia dei genitori e degli amici, arrivati anche da Alessandria, Solero e Quargnento (insieme con don Mario Bianchi). Ecco, per quella letizia darei tutto quello che possiedo. Lo dico io, che sulle mie “cosine” sono pignolo all’inverosimile. Eppure, guardando Nicolino e i suoi (e miei) amici, ho capito che è possibile essere così: liberi e lieti. Ora il problema della vita è (in)seguire queste persone. Il resto è un di più.

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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