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Il pallone in rosa

CASTELLETTO D’ORBA

Amelia Piccinini e il calcio femminile “nostrano”

La febbre dei Mondiali di calcio femminile 2019, che si stanno svolgendo in queste settimane in Francia, sta scaldando non solo i tifosi azzurri ma anche gli studiosi di storia e tradizioni locali, che colgono l’occasione per andare alle radici dello sport. «Un gruppo di ragazze di Alessandria negli anni Trenta è stato pioniere del calcio – afferma lo storico Roberto Basso di Castelletto d’Orba – Tra le prime calciatrici c’era Amelia Piccinini, che vinse la medaglia d’argento nel lancio del peso alle olimpiadi di Londra nel 1948».

Amelia è ricordata come campionessa di atletica, già nel 1946 partecipò ai Campionati europei di atletica leggera raggiungendo risultati importanti come il bronzo nel getto del peso e la quarta piazza nel salto in lungo. Insomma, un’atleta a tutto tondo e una sportiva a 360°. Si distinse nella prima squadra di calcio, che si chiamava Società Sportiva Serenissima, nel 1933 le principale avversarie erano lombarde. «Le atlete alessandrine scendevano in campo in gonna lunga e maglia nera, tuttavia per quel tempo il gioco del calcio al femminile era considerato frivolo, la squadra rinacque nel dopoguerra in maglia grigia, in parte sponsorizzata dalla Borsalino», raccontano nei dettagli alcuni appassionati.

Daniela Terragni

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