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Guardare al giorno dopo per un futuro più chiaro

Il contrappello

Nell’articolo pubblicato su Avvenire mercoledì ho parlato dell’Arneis, un vino piemontese che, grazie alla solidarietà di sindaci e vignaioli, è riuscito ad affermarsi fino a superare la notorietà di un altro bianco, il Gavi, nelle cui terre imperavano le divisioni. Se è l’unità che porta al successo, la politica sembra orientarsi altrove. E lo dimostra l’ennesima scissione nella Sinistra, quasi che di fronte alle emergenze, al posto di mettersi insieme, ci si divida. In questi giorni è uscito “La mattina dopo”, il nuovo libro di Mario Calabresi, già direttore di Repubblica, che descrive cosa accade dopo un cambiamento improvviso nella vita, per cui nulla sarà come prima. Mi chiedo dunque come sia la mattina dopo dei parlamentari, che sono legati a un governo che garantisce loro il posto, ma non il futuro. Cosa penseranno di loro i vignaioli che in questi giorni stanno vendemmiando e che assistono ai cambiamenti di una politica che mette a rischio l’unità stessa del Paese? È necessario pensare al “giorno dopo”, mettersi a lavorare, cercare una pacificazione, perché occorre guardare avanti.

Paolo Massobrio

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