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Cinque buoni motivi per cercarsi una guida spirituale

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La tua buona notizia |

Ciò che cambia radicalmente la nostra vita è l’incontro con una buona notizia. L’accompagnamento spirituale serve a far emergere qualcosa di nuovo e di buono nella vita di una persona. Una novità che non si conosce dall’inizio ma che, mano a mano, si scopre insieme.

Le risposte che cerchi |

A volte il Signore ci aiuta passando per la via che meno ci piace: le nostre croci. Le domande ma soprattutto il bisogno di risposte, di senso, diventano fondamentali per dare senso a questo passaggio. L’accompagnamento è un cammino verso il significato, la ricerca di una risposta: in due è più facile.

Non sei tu ma è Lui |

Avere una guida spirituale significa essere accompagnati in un cammino che intende svelare passo passo il progetto di Dio per la nostra vita. Camminando “insieme” si scopre che non siamo noi il soggetto ma è Dio che opera nella nostra vita e che è possibile tenere al centro Dio e poi… io.

Lasciati voler bene |

Siamo umani e nessun cammino di verità interiore autentico può non passare dal bisogno di essere amati! La guida spirituale opera come strumento nelle mani di Dio ma mi fa sentire al tempo stesso amato, mi fa sentire un dono, mi apprezza per ciò che sono, mi vuole bene perché cerca il mio bene.

Hai bisogno della Chiesa |

Avere una guida spirituale significa camminare e farlo in un contesto che non è solo personale. Non si esaurisce tutto lì, in quel cammino tra me, la guida e Dio, ma cerca il suo culmine nel rapporto tra la mia quotidianità e la comunità, l’ekklesia. Mi pone al cospetto del mio bisogno di Chiesa.

a cura di Carlotta Testa

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L’approfondimento

Dalla prima pagina del numero 31 della Voce alessandrina del 12 settembre 2019 «Per seguire il Signore ci vuole il coraggio, sempre, un po’ di coraggio. È vero che il lavoro più pesante lo fa Lui, ma ci vuole coraggio per lasciarlo fare» così papa Francesco nell’omelia dell’incontro con le Carmelitane scalze, sabato 7 settembre, nel loro monastero ad Antananarivo, Madagascar. «Ognuna di voi, per entrare in convento, ha dovuto lottare, ha fatto tante cose buone e ha vinto il diavolo» continua il Pontefice. Ma poi il diavolo è tornato, in modo differente: «Sono diavoli educati, entrano in casa, ti risistemano e poi, dice Gesù, la fine di quell’uomo o di quella donna è peggiore dell’inizio».

Questo commento di papa Francesco serve a ricordarci che l’accompagnamento è una relazione a tre e che dobbiamo sempre tenere vivo il nostro rapporto con Dio, la nostra vita di fede, ma anche che dobbiamo esigere da chi ci accompagna sia ben sintonizzato con Dio e con i fratelli.

 

 

 

 

 

In tasca

L’arte di scegliere il discernimento

Nella vita ogni essere umano è spesso posto davanti a una scelta. Ma come facciamo a sapere se la nostra scelta è per il bene o per il male, per la vita o per la morte, come ci ricordano anche le Scritture? Attraverso l’arte del discernimento, a cui il fondatore di Bose dedica questo volume, frutto della sua lunga esperienza, come egli stesso afferma: «Non ho mai tralasciato la meditazione su questo tema così decisivo».

 

 

 

 

Speciale a cura di Enzo Governale

 

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