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Venezia, cara amica…

Il punto di vista

Dopo i danni, il sole tornerà a splendere sulla laguna

Gli esperti scienziati affermano che Venezia sarà destinata a scomparire nel 2050. Sono previsioni che io non voglio prendere in considerazione… Se così sarà, per fortuna, io non ci sarò più e non subirò il dispiacere per la terribile perdita. Negli ultimi giorni le notizie sui mass-media arrivano a ondate… tanto per restare in tema di acqua alta… Gli occhi guardano le immagini del disastro e il cuore soffre… “Il salotto del mondo”: così è stata definita questa città unica nel suo genere, famosa ovunque e visitata ogni anno da milioni di turisti. Anch’io sono andata alcune volte a farle visita, come si fa ad una cara amica e sempre sono rimasta affascinata. Ricordo… le mie lunghe passeggiate attraverso le calli, i celebri ponti, sempre più curiosa di conoscere, i miei riposi sulle panchine di fronte al Canal Grande… Guardo felice il mare solcato dai veloci motoscafi e dalle tranquille gondole che lasciano onde appena increspate.

Poco lontano il treno Frecciarossa passa lentamente; conto gli aerei che solcano il cielo e atterrano laggiù dove gli occhi più non vedono. Profumo di aria salmastra; ombre benefiche di alti alberi, voci di abbronzati uomini che tornano a casa con i loro pescherecci ricolmi; lungo il viale passi silenziosi di anziani e quelli rumorosi di bambini e giovani che parlano, ridono, si rincorrono. L’eterno ritmo della vita! Una scritta sul muro di un edificio “residenti resilienti”, caratteristica degli abitanti veneziani. Molti se ne vanno, quelli che restano amano la loro città e affrontano tutti i possibili disagi. Dall’alto dei ponticelli come è bello guardare e immortalare con foto! Sono una turista e mi piace fermare, con uno scatto, il passaggio di una antica gondola carica di volti sorridenti e stupiti. Entro nella basilica di San Marco, lo sguardo rapito… che cosa sono stati capaci di fare quegli artisti… opere irripetibili… in ginocchio nel banco a pregare. E poi fuori in mezzo alla gente di ogni colore e lingua. La via principale affollatissima. I negozi stracolmi di beni di ogni tipo. Attrazione fatale! Acquisto soddisfatta il grande calendario dell’anno che verrà con le foto più belle della città. Guardo la vetrina del negozio dove abbondano le maschere di tutti i tipi, qui a Venezia il carnevale è organizzato alla grande… La questuante non può passare inosservata, con la mano tesa, accovacciata per terra con un cartello: «Ho quattro figli, aiutatemi!». Ricchezza e povertà a confronto! Ricordo ancora… quel lungo peregrinare nella città perché perdo l’orientamento. Mi pare di compiere un giro del globo, però alla fine mi piace perché conosco nuovi luoghi. Dalla finestra ammiro ogni mattina il panorama d’intorno e ascolto il fruscio dei vaporetti che solcano il canale di sotto. Niente frastuono di automobili e motorini; tutto è meraviglioso silenzio!

Ieri e oggi… Invio messaggi, tramite WhatsApp, all’amica fisioterapista, che lavora nell’Ospedale San Giovanni di Dio dei Fatebenefratelli, per sapere notizie dell’allarme acqua alta; lei mi risponde che nell’ospedale non ci sono grossi problemi, invece ce ne sono altrove, come nella casa dei suoi genitori dove nel piano terra è andato tutto perduto. Giorni passati a gettare via ciò che ormai non serve più, a ripulire con pazienza certosina, ad asciugare quello che è possibile, a sperare che passi presto. Una situazione simile a quella del 1966. Quale disastro per la Serenissima! L’ultimo messaggio vocale dell’amica del 24 novembre m’informa che bisogna andare avanti, nonostante tutto… Ci sarà una tregua a questo tempo infame? Intanto si contano i danni, crescono le polemiche sulla vicenda del Mose, la voce del patriarca, monsignor Francesco Moraglia, si alza: “Basta proclami, è ora di salvare la città!». Gli angeli dell’acqua alta continuano a lavorare e gli abitanti di questa città sono davvero “residenti resilienti”. Tutto passa, il sole tornerà a splendere sulla laguna, ma le ferite faranno fatica a guarire. Non una, ma più preghiere e aiuti concreti per Venezia!

Adriana Verardi Savorelli

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