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Musique du rôle

Collezionare per credere

Dai Negrita a Rocco Hunt, i cantanti e le collezioni

“Le collezioni non finisco all’alba nella via”; allora scopriamo quali cantanti o gruppi ne hanno già fatto melodia… Partendo con il nostalgico “Non torneranno più, le mille notti in bianco, la gioventù al mio fianco, Roby Baggio e l’autostop”; come i Negrita, molti altri cantanti decidono di affidare al pentagramma le proprie sudate raccolte o solo il ricordo di esse. Ultima in ordine di tempo, il brano (diventato poi spot) del rapper Rocco Hunt, a dimostrazione che collezioni “dinosauro” come quella di figurine, avvertono il bisogno di qualche nota canterina al fine di riacquistare la freschezza perduta. La canzone è stata scritta insieme a Federica Abbate, ne propongo qualche stralcio: “Ragazzi giocano in strada, sognando la Serie A, scartando un’altra bustina, chissà cosa mi uscirà, ragazzi con un pallone, scambiano un altro doppione, ehi completa la collezione, ehi correrò in edicola, uh dovresti iniziare anche tu prova a completare l’albùm, che ho voglia di attaccarne una in più, voglio diventare un campione, il capocannoniere di questa tribù, ero un bambino e sulla copertina, ammiravo sempre quella rovesciata, non sembrava umana ma il mio campione, ha fatto uguale e la palla è entrata (Gooool). Parte un coro dallo stadio che sente tutta la città, se completo la collezione la mia emozione non finirà, mi manca qualche calciatore ma qualcuno ce l’ho già, facciamo uno scambio con le figurine dei calciatori Panini. Benvenuti in Italy, hey, figurine calcio e street”. Il videoclip del brano “Made in Italy” di Ligabue (in foto qui sotto) è, invece, una baraonda di oggetti da collezione che il treno su cui viaggia il cantautore divora come fa con i binari in corsa (“È un treno che non ferma mai, non cambia mai, non smette mai, è un treno che non è mai stato una volta in orario”).

I raccoglitori più esigenti non si limitano certo ai pochi secondi in stile “montagne russe”, ma preferiscono stoppare via via la travolgente carrellata di memorabilia da collezione, non proprio tutte “made in Italy”, come l’ungherese cubo di Rubik… Il testo musicale è un elogio dei prodotti tipici nazionali che il video rivisita nelle collezioni, ad esempio Pinocchio viene proposto in varie forme, si notano le famigerate bamboline souvenir, alcune maschere italiane, gondole e modellini di vecchie Cinquecento e monumenti… Il gruppo sanremese, fra le nuove proposte,“Eugenio in via di Gioia”, riesuma l’infanzia nel suo pezzo “Tsunami” e canterà i Playmobil (“Siamo figli di Steve Jobs e del T9, siamo l’ego in mezzo al traffico di Play Mobile, siamo strade pulite sotto un cielo pantone, campi sintetici calzini bianchi di cotone”)… Aspettando il Festival, per chi volesse cimentarsi nell’impresa canora, realizzando il proprio inedito, basta contattare la locale @Natural-Records o recarsi al negozio di via Bergamo 65, “Stereosound”, gestito da Fulvio Tartara.

Mara Ferrari

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