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Fantasia e grammatica

Collezionare per credere di Mara Ferrari

Nel centenario dalla nascita di Rodari

Il film d’animazione targato Disney, “Fantasia”, uscì 80 anni fa (1940); risulta curioso notare come Gianni Rodari (1920-1980) utilizzò proprio questo termine per la sua famosa “Grammatica”, frutto degli incontri con insegnanti, bibliotecari e operatori culturali. Da più generazioni di docenti il volume è un punto di riferimento in Italia e all’estero; la storia di questo libro è costellata di riedizioni e versioni straniere che ne hanno sancito il successo internazionale, confermando la sua indiscussa attualità fino a oggi. Nella “Grammatica della fantasia”, la peculiarità dell’infanzia, ossia la fantasia, diventa il motore del processo creativo e arriva a dimostrare l’enorme energia liberatrice della parola. In effetti si comincia da piccoli a giocare con le parole; forse già la lallazione, la fase che precede la parola vera e propria, fa parte di un gioco molto complesso dove il bambino prende dimestichezza con il linguaggio. Ci sono le storielle, le rime (nursery rhymes), le filastrocche che le mamme raccontano ai loro piccoli per avviarli alla comprensione della lingua, della grammatica, della logica stessa.

E poi ? Poi si diventa grandi e quasi tutti abbandonano la capacità di giocare. Ci troviamo oltretutto davanti a tablet, sempre più freddi, apatici e “distanti”. Come mi dice il maestro di Scuola dell’infanzia William Pavesi, l’elettronica a livello prescolare risulta essere troppo invasiva al giorno d’oggi, in contrasto al mantra rodariano: «Addirittura esistono lettori digitali di fiabe in cui la testa del robot è a forma di tablet e si può staccare quando si cresce, usando via via le funzioni più complesse! Oppure escono in edicola periodici personaggi in gomma da collezionare che, inseriti su apposite piattaforme wireless, raccontano le fiabe che personificano». Che dire, “lupus in… Facebook”! A Omegna, terra natia di Rodari, è possibile catapultarsi in un luogo da fiaba, il “Parco della Fantasia” (rodariparcofantasia.it), che organizza moltissime iniziative ludiche e didattici laboratori improntati sull’operato dell’illustre concittadino. Ogni autunno, ad esempio, è allestito il Festival di letteratura, dove scrittori e illustratori possono confrontarsi con gli artisti locali. Anche da noi, nell’anno che suggella il centenario della nascita di Rodari, sono in programma rassegne e gruppi lettura come quella già in attivo presso “Lab51” (via Trotti 51): letture di filastrocche e poesie a cura di Elvio Bombonato, Giorgia Manca, Gianni Pasino e Cristina Saracano. Con accompagnamento musicale di Matteo Calabrò. Il potenziale dei giochi di parole è davvero sconfinato; conosciuti già ai tempi della Sfinge, sanno essere una delle migliori palestre per cervello e memoria. Ecco, quindi, che non saranno solo i piccoli a dilettarsi con il patrimonio rodariano, ma pure adulti di ogni età che non vogliono invecchiare!

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