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A tavola si spreca di meno

Il contrappello di Paolo Massobrio

Nell’articolo di Avvenire pubblicato mercoledì ho parlato di spreco alimentare: non si acquista ciò che serve alla giornata, ma ciò che potrebbe servire in una settimana, durante la quale si è spesso fuori casa, così si stipa tutto nel frigorifero e poi ce se ne dimentica. Inoltre è venuta a mancare la massaia, figura di sapiente economia domestica del passato che, col suo operato, evitava gli sprechi. Eppure la notizia confortante è che oggi si spreca meno che in passato. Una nuova sensibilità si sta diffondendo, anche grazie ai social, che sono spesso fonte di fake news, ma anche un indice di libertà che talvolta trova dei filoni virtuosi per esprimersi. Lo stesso vale per cibo: si mettono in evidenza le ombre, ma anche le luci. Un altro passo in questa direzione è l’arrivo del NutrInform Battery, che indicherà per ogni cibo il valore dell’apporto nutritivo, promosso dai ministeri dello Sviluppo Economico, della Salute e delle Politiche Agricole. L’auspicio è che sia solo un inizio che porti a un’informazione più completa e a fare molto di più.

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