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100 anni di Chiara Lubich

Intervista a Maurizio Orlandi, referente del Movimento dei Focolari ad Alesssandria

Venerdì 28 febbraio nell’Aula Magna dell’Università di Asti, in piazzale Fabrizio De André, in occasione del centenario della nascita di Chiara Lubich si terrà un incontro dal titolo “La città, la fraternità e la co-governance per il bene comune”. Interverrà la professoressa Daniela Ropelato, ordinaria di Scienza politica all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, in provincia di Firenze. Il Movimento dei Focolari (focolare.org) propone in tutto il mondo la realizzazione di iniziative per far conoscere i principi fondanti di unità e fratellanza universale del Carisma, che hanno guidato e ispirato fin dall’inizio la sua fondatrice Chiara Lubich in ogni ambito della vita personale e sociale. Sarà un momento in cui si approfondirà il principio di fraternità in ambito politico e istituzionale, che a sua volta si innesta in un più ampio progetto tendente a formare una nuova coscienza di cittadinanza attiva che interagisca in modo costruttivo, propositivo e collaborativo con le istituzioni per il raggiungimento del bene comune.
Abbiamo chiesto a Maurizio Orlandi, referente della comunità del Movimento dei Focolari ad Alessandria, di parlarci di Chiara Lubich e del suo Carisma.

Maurizio, che cosa c’entra il titolo dell’incontro “La città, la fraternità e la co-governance per il bene comune” con Chiara Lubich?
«C’entra, perché Chiara ha sempre cercato di sviluppare l’anelito di fratellanza universale in tutti gli ambienti, da quello religioso a quello civile. Lei considerava tutti fratelli, figli di un solo Padre. Nel 1996 è nato da Chiara stessa il “Movimento politico per l’unità”, allo scopo di valorizzare anche il positivo presente negli altri partiti al fine di collaborare insieme e perseguire il bene comune di una città e di un popolo».

Chi è Chiara Lubich per te?
«Ho conosciuto Chiara grazie al Movimento dei Focolari, e nel 2002 l’ho incontrata a Torino. Lei mi ha insegnato a passare da una religione di doveri da eseguire e di un Dio da temere, a una religione di un Dio padre, un “Dio amore”, come lo chiamava Chiara, che ci ama personalmente».

I Focolarini tu come li hai incontrati?
«Li ho conosciuti a Torino nel 1984, attraverso i miei familiari che già frequentavano il movimento».

Che cosa ti ha colpito di più?
«Il fatto di cercare il positivo, di ricominciare sempre e non abbattersi mai nelle difficoltà. Si può superare il dolore, trasformandolo in amore, mettendosi a servizio del prossimo. Come è successo a me e a mia moglie Marisella».

Ci racconti?
«Nel 2005 abbiamo perso nostro figlio Michele, travolto da un camion. In quell’occasione così drammatica tante persone ci sono state vicino, condividendo il nostro dolore. Tramite il conforto e la solidarietà concreta, siamo riusciti ad accettare questa grande tragedia, credendo all’amore di Dio e cercando di amare il nostro prossimo, nonostante i nostri limiti».

Oltre all’incontro di venerdì 28 ad Asti, che cosa si può fare per mettersi in contatto con voi e conoscervi meglio?
«Noi ci troviamo la seconda domenica di ogni mese a leggere e meditare la “Parola di vita”, un commento al Vangelo nato da Chiara Lubich e oggi portato avanti da Letizia Magri. Se qualcuno volesse saperne di più, può chiamarmi al numero 329 1106738».

Andrea Antonuccio

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