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“Libri e buoi dei paesi tuoi”

“Collezionare per credere” di Mara Ferrari

Animaletti letterari da tutto il mondo: da Virgilio a papa Francesco

Il volume “Gli animali raccontano”, di Milva Gaeta Gallo e Anna Vaglia Capra, la cui saga viene presentata in diverse occasioni, l’ultima il 27 febbraio al Museo etnografico “C’era una volta”, mi suggerisce un animalesco excursus di altre opere letterarie e artistiche ispirate dai nostri amici a quattro zampe. La seguente carrellata offre pure un suggestivo viaggio nei vari habitat che le muse letterarie hanno popolato in diverse epoche.

  • 1) Il poeta Virgilio aveva, come animaletto domestico, una mosca. Per lo sfarzoso funerale, spese all’incirca l’equivalente di un milione di dollari. La cerimonia funebre comprese l’affitto di un’orchestra e l’edificazione di un piccolo mausoleo.
  • 2) Ernest Hemingway (in foto qui sotto) era un gattaro; possedeva più di trenta felini e inventare nomi bizzarri lo teneva piuttosto impegnato. Tra questi spiccano: Alley Cat, Fat, Crazy Christian, Ecstasy, Whitehead e Pilar.

  • 3) Il poeta simbolista francese Gérard de Nerval aveva un’aragosta e spesso la portava a passeggio per le strade di Parigi. «Le aragoste sono di ottima compagnia» scrisse «sono creature pacifiche e non abbaiano».
  • 4) George Eliot, amante dei cani, spese l’intero anticipo di un libro per un carlino.
  • 5) Dorothy Parker ricevette in regalo due cuccioli di alligatori; non sapendo proprio cosa farne, li liberò nello scarico del gabinetto, ma il giorno dopo la domestica le fece trovare il suo biglietto di dimissioni con scritto: «Me ne vado perché non posso lavorare con degli alligatori in casa. Avrei voluto dirglielo prima, ma non pensavo se ne sarebbe presentata l’occasione».
  • 6) Il poeta inglese Edward Lear trascorse buona parte della sua vita con il gatto Fosso, felino sovrappeso con la coda mozzata, spesso immortalato nei suoi disegni. Quando l’artista costruì la sua nuova casa si preoccupò di farla uguale alla precedente, così che Foss non si sentisse disorientato!
  • 7) Papa Francesco, per animaletto letterario, ha optato per un topolino di nome Jorge (da “Jorgito”, suo affettuoso soprannome e “Cardinale Jorge”). Come si nota in copertina, papa Francesco porta il simpatico topino nei luoghi dove Gesù ha vissuto, per imparare a conoscerlo e diventare suo amico: «Vi ricordate di me? Sono Topo Jorge e vivo a Roma con la mia numerosissima famiglia. Quando il mio amico Papa è andato in Terra Santa c’ero anch’io, nascosto dentro la sua borsa…». Mentre il ricavato della vendita del libro “Gli animali raccontano” sarà devoluto in beneficienza all’Ata, recentemente sono stati confezionati simpatici koala di stoffa per aiutare l’ospedale che cura proprio gli animali sibolo dell’Australia. Invece per tutti gli animaletti locali che cercano rifugio ci sono associazioni come “Panciallegra” (www.panciallegra.it) e la Onlus “Salva una vita” (salvaunavitaonlus@gmail.com ).

    Leggi altri articoli di “Collezionare per credere”:

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  • Raccolte… in viaggio!

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