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Arriva la primavera, anche in quarantena

Giochi da fare con i bambini sul balcone, i consigli di Marta Versiglia

La bella stagione ha bussato alle porte e si è insinuata dalle nostre finestre, portando il calore della speranza che il coronavirus un po’ ha eroso. Per le famiglie chiuse in casa con i bambini, abbiamo chiesto alla pedagogista Marta Versiglia, figura di riferimento all’interno del Centro psicopedagogico di Piacenza, qualche consiglio su attività da poter svolgere (leggi anche i suoi consigli su come organizzare la giornata): per i fortunatissimi che hanno a disposizione un giardino, per chi ha un balcone ma anche per chi non ha niente di tutto questo. Bastano un po’ di materiali di riciclo, del terriccio e qualche seme e il gioco è fatto! Tante idee si trovano nel suo libro “Attività Montessori all’aperto” (Bur Parenting).

Un giardino in miniatura. «Per osservare piante e fiori che crescono, basta dotarsi di tre bottiglie d’acqua da un litro vuote, tagliarle a metà e praticare due forellini per legarci uno spago, uno di fronte all’altro (o in alternativa lo spago può anche essere fissato con due giri di scotch). Riempiamo le bottiglie di terriccio e piantiamo dei semini di fiori assieme ai bambini, poi appendiamoli al muro del balcone con un chiodino su cui adageremo lo spago.

Le piantine devono essere ad “altezza-bambino” in modo che il piccolo possa innaffiare e prendersi cura dei suoi fiori: documentatevi bene su quanta acqua necessita ogni tipo di fiore, così da dare indicazioni corrette al vostro piccolo giardiniere. Chi non ha un balcone, può tranquillamente posare le bottiglie sul davanzale della finestra, mentre per chi ha uno spazio più ampio una bella opzione è quella di acquistare vasi rettangolari lunghi e destinarli a insalatina, fragoline e pomodorini: per i bambini sarà motivo di orgoglio mangiare quello che hanno coltivato con le loro mani! Un’alternativa per chi ha figli nei bilocali è il classico esperimento del fagiolino nel batuffolo di cotone: mettetene uno nell’armadio al buio e uno sul davanzale e osservate assieme ai piccoli quale cresce prima e perché».

Percorso sensoriale. «Munitevi di quattro scatole delle scarpe molto grandi, come quelle degli stivali, oppure ritagliate quelle dei pacchi di Amazon in modo che risultino con il bordo basso come quello delle scatole da scarpe. Mettetele sul balcone in fila indiana, e riempitene una con la farina gialla, una con del cotone, una con lenticchie o ceci e una con della carta vetrata (o altro materiale ruvido, va bene anche il sale grosso).

Bendate i bambini e tenendoli per mano fateli camminare a piedi nudi da una scatola all’altra, invitandoli a descrivervi le sensazioni che provano. Lo stesso percorso può essere fatto in casa ed evidentemente in giardino, utilizzando anche l’erba per il percorso sensoriale».

Ricalco creativo. «Preparate in terra dei fogli A3 e A4, quello che avete in casa, e dei pastelli a cera: invitate il bambino a poggiare il foglio su una superficie ruvida (il muro del balcone, il pavimento, il piano del tavolo di legno, le piastrelle del bagno) e a passarci sopra il pastello a cera per vedere cosa esce. Si tratta di un gioco che proponeva ai bambini Bruno Munari (artista e designer italiano che ebbe grande attenzione per il mondo dell’infanzia): queste creazioni possono trasformarsi in carte da regalo personalizzate».

In questo periodo di quarantena molti genitori ricorrono comprensibilmente all’aiuto fornito dai cartoni animati: ci potrebbe dare delle indicazioni su questo?
«I bambini sotto i tre anni non dovrebbero vederli. Dai tre anni in su si possono vedere per mezz’ora, l’ideale sarebbe due episodi da 15 minuti uno al mattino e uno al pomeriggio. Dai 5 anni si può proporre un cartone Disney intero, ideale perché segue il pensiero dicotomico dei bambini (c’è il cattivo e il buono, il bene e il male). Nella scelta di cosa vedere, prediligiamo dvd o registrazioni senza pubblicità (molto dannosa per i bambini). Per i più piccoli i Puffi e i Barbapapà sono indicati, perché rappresentano un mondo magico dove avvengono molte cose speculari a quelle che accadono nella nostra realtà. I Pj Mask invece, tre bambini che la notte diventano supereroi, sono utili per esorcizzare le paure della notte e del buio».

Per i genitori alle prese con le difficoltà del lockdown, il Cpp organizza corsi e webinar.

Zelia Pastore

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