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L’Azione Cattolica non si ferma, ma riparte

Parlano Marlène Coppola e Roberto Tasso
dell’AC diocesana

Questa del 2020 è un’estate anomala anche per l’Azione Cattolica della diocesi di Alessandria. I campi scuola estivi e la tradizionale Festa Popolare sono stati annullati. «Ma l’AC non si è arresa, anzi, è ripartita» ci dice Marlène Coppola (in foto qui sotto), 27 anni, account manager presso l’agenzia per il lavoro Randstad, nuova responsabile diocesana del Settore Giovani di AC, che ci racconta l’iniziativa multimediale che ha accompagnato questi mesi. Un percorso che ha coinvolto tutte le generazioni, dai più piccoli ai meno giovani, che non finisce qui…

Marlène, ci spieghi che cosa avete ideato per questa anomala estate?
«Sì, quest’anno per la prima volta nella storia abbiamo dovuto annullare i campi scuola diocesani. Ma visto che la nostra storia dimostra che l’AC è molto più di un campo scuola, ci siamo messi in azione per vivere comunque pienamente questo tempo. Ogni settimana, attraverso video pubblicati sui nostri canali social, proponevamo spunti da sviluppare personalmente: testimonianze, quiz sulla storia dell’AC e di Casa “Maria Nivis”, prove creative più pratiche. Per esempio pensando che al termine del campo scuola è tradizione che i ragazzi portino a casa un simbolo realizzato durante la settimana, abbiamo chiesto di creare un oggetto ricordo di questo percorso».

La risposta qual è stata?
«Il riscontro è stato positivo e la buona riuscita è stata possibile grazie al contributo di tutti: piccoli, giovani, adulti e “adultissimi”. Significativi i contributi inviati da bambini che hanno seguito il percorso insieme ai nonni; c’è chi si è fatto raccontare come è avvenuta la costruzione della “Maria Nivis” e chi si è fatto aiutare nel realizzare le attività pratiche. Non si è trattato di un concorso, così come non era rivolto esclusivamente a chi negli anni precedenti ha partecipato ai campi, ma di un percorso. Proprio per questo diamo la possibilità a chi non è ancora riuscito a partecipare a tutte le prove di inviarci entro il 30 agosto gli elaborati realizzati e anche foto scattate indossando la t-shirt associativa dello scorso anno. Utilizzeremo il materiale per vivere in modo alternativo quella che doveva essere la Festa Popolare».

“Mettiamo in azione i sogni del noi” è lo slogan di questo percorso: ce lo spieghi?
«Questo slogan nasce dalla volontà di far nostra la frase che papa Francesco ha rivolto a noi giovani: ”I veri sogni sono i sogni del noi. I sogni grandi includono, coinvolgono, sono estroversi, condividono, generano nuova vita. Siate voi pellegrini sulla strada dei vostri sogni. Rischiate su quella strada: non abbiate paura”. Direi che il messaggio è stato ben recepito e l’esperienza ha messo in azione intere generazioni, perché in fondo è questo ciò che fa l’associazione: unisce persone di tutte le età per un sogno comune».

Sei la nuova responsabile del Settore Giovani di AC. Cosa vuol dire ricoprire questo ruolo all’interno della presidenza diocesana?
«Più che di ruoli mi piace parlare di contributi. Quello che so è che mi piace e sono orgogliosa di far parte di questo gruppo. Penso che ogni cosa abbia il suo tempo e credo che questo sia il momento giusto per impegnarmi un po’ più concretamente. Ringrazio comunque chi continua a darmi fiducia e a sostenermi in tutto ciò che faccio».

Come ti ha cambiato questo periodo di lockdown?
«Questo periodo mi ha permesso di dedicare un po’ più di tempo per me, cosa non sempre facile nella vita frenetica di tutti i giorni, e di vedere le cose da un’altra prospettiva. Spesso lamentavo il fatto di abitare “fuori mano”, non molto comoda dal lavoro e dagli amici, ma in questo periodo si è rivelato essere nient’altro che un dono e ho imparato ad apprezzarlo sempre di più. Non ricordavo di essermi goduta così tanto la casa e la mia famiglia. Oltre a questo la cosa più bella sono stati i messaggi ricevuti in segno di vicinanza e la volontà di trovare un’alternativa per ritagliarsi comunque dei momenti insieme, affinché nessuno rimanesse da solo».

Ma non è tutto. «Ogni anno per la Festa Popolare abbiamo lanciato una iniziativa di raccolta fondi: nel 2018 abbiamo sostenuto il progetto “Case solidali”, l’anno scorso l’ampliamento dell’ostello femminile della Caritas» ci racconta Roberto Tasso (in foto qui sotto), Segretario dell’Azione Cattolica diocesana.

«Quest’anno purtroppo non potremo fare la Festa Popolare a Torgnon, ma non volevamo fare cadere l’iniziativa di solidarietà. Abbiamo dunque chiesto agli amici della Caritas alessandrina se potevamo far convergere il nostro impegno su una loro attività. Ci hanno parlato di un progetto per la realizzazione di un doposcuola per i minori in età scolare ospiti delle loro strutture di accoglienza: abbiamo subito sposato l’idea, ci è piaciuta molto e abbiamo lanciato l’iniziativa per raccogliere fondi» conclude Tasso. Ma come avviene questa raccolta? Si può contribuire tramite bonifico sul conto intestato ad Azione Cattolica Diocesi di Alessandria (Iban IT05N0306909606100000117975) con causale “Fondo doposcuola Caritas”.

Racconta ancora Roberto Tasso: «Come scadenza ci siamo dati il 30 agosto, giorno in cui ci saremmo trovati a Torgnon per la Festa Popolare. La raccolta fondi è promossa nel ricordo di Lilia Testa (leggi anche Addio a Lilia Testa, volto di fede e servizio), testimone preziosa nella storia della Chiesa locale, mancata lo scorso mese di maggio. Lilia era una insegnante, e dunque ci è sembrato un bel modo per ricordarla e fare del bene in sua memoria. Quello che vorremmo fare, da settembre, interfacciandoci con l’Associazione Opere Giustizia e Carità, è approfondire le modalità del doposcuola, coinvolgendoci in modo diretto. Magari chiedendo ai ragazzi degli ultimi anni delle superiori e agli universitari di partecipare attivamente, secondo le necessità, coinvolgendo il Settore Giovani e il Movimento Studenti dell’Azione Cattolica».

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