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Come Lui, costretti a fuggire

La 106a Giornata del migrante e del rifugiato

Clicca qui per leggere il messaggio di papa Francesco per questa Giornata dal titolo “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire” e sottotitolo “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni”

Ma chi sono gli sfollati interni?

  • Gli “sfollati interni” sono quelle persone o gruppi di persone che sono stati forzati od obbligati a fuggire o a lasciare le proprie abitazioni o i luoghi abituali di residenza, in particolare come conseguenza di un conflitto armato o per evitarne gli effetti di situazioni di violenza generalizzata, di violazione dei diritti umani o di disastri naturali o provocati dall’uomo e che non hanno valicato un confine di Stato internazionalmente riconosciuto. La Chiesa riconosce ed utilizza la stessa definizione di sfollati interni (Idp – Internal displacement person) fornita dai principi guida sugli sfollati delle Nazioni Unite del 1998.

Quanti sono nel mondo?

  • In totale sono 50,8 persone nel mondo. Di queste 45,7 milioni sono sfollate a causa di conflitti armati o violenze generalizzate: Siria – 6,5 milioni; Colombia – 5,6 milioni; Repubblica Dem. del Congo – 5,5 milioni; Yemen – 3,6 milioni; Afghanistan – 3 milioni. I restati 5,1 milioni hanno lasciato la propria casa per disastri ambientali naturali o causati dall’uomo: Afghanistan – 1,2 milioni; India – 590.000; Etiopia – 390.000; Filippine – 364.000; Sudan – 272.000.

Quanti sfollati nel 2019?

  • Secondo il Report del Norwegian Refugees Consil nel 2019 sono diventate sfollate circa 33,4 milioni di persone (che è il dato più alto registrato dal 2012). Di queste 8.5 milioni a causa di conflitti armati o violenze generalizzate, mentre ben 24,9 milioni a seguito di disastri ambientali naturali o causati dall’uomo per la stragrande maggioranza, durante il 2019, collegati all’acqua. L’Asia e il Pacifico da soli hanno coperto quasi il 60% dei casi, seguiti dall’Africa Sub Sahariana dove sono avvenuti il 24% dei casi, dal Medio Oriente e il Nord Africa con il 9,6%, tutto il Continente Americano ha avuto il 6,4 % dei casi, infine, l’Europa lo 0,3%.

In Italia quanti sfollati abbiamo?

  • Secondo lo studio pubblicato nell’aprile 2020 dall’Internal displacement monitoring center (idmc), centro ginevrino che analizza le migrazioni dovute a conflitti e disastri all’interno dei singoli Paesi, gli sfollati in Italia sono 3.400, legati, nello specifico, a disastri ambientali: dall’esondazione del lago di Como (novembre 2019) al terremoto nel Mugello (dicembre 2019), fino ad arrivare alle eruzioni esplosive del vulcano Stromboli.
  •  Negli ultimi dieci anni sono stati molti gli eventi che hanno causato, nel nostro Paese, morti, feriti e sfollati a partire dal 6 aprile 2009 con un terremoto di forte intensità che colpisce la Città di L’Aquila causando 308 vittime, 15 mila feriti e oltre 67 mila sfollati. Nello stesso anno, 1° ottobre, l’alluvione di Messina e il 15 dicembre una scossa di terremoto che colpisce la media valle del Tevere, interessando l’intero territorio comunale di Marsciano e porzioni di territorio dei comuni vicini. Una forte scossa il 29 maggio 2012 in Emilia Romagna ha causato circa 15 mila sfollati.
  • E poi ancora, ne citiamo alcuni, alluvioni in Sardegna, Marche, Genova e zone limitrofe, fino al 24 agosto 2016 data del violento terremoto che ha colpito il Centro Italia e che è poi proseguito in ottobre con altre scosse in ottobre e nei mesi successivi, che hanno provocato circa 30 mila sfollati. Il periodo di lontananza dallo loro case delle persone coinvolte nei vari fenomeni ambientali, dura spesso anche alcuni anni e spesso gli sfollati vivivono situazioni in agglomerati appositamente costruiti.

Leggi anche l’intervista a don Valerio Bersano:

Clicca qui per guardare l’intervista video a don Valerio sul nostro canale YouTube

 

 

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