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«Quando riapriremo terrò finalmente il mio corso di recitazione»

Le voci del teatro

Massimo Bagliani, alessandrino doc, è attore, autore, insegnante di teatro e attuale direttore artistico del Teatro Alessandrino. Diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano e alla Bottega Teatrale di Firenze diretta da Vittorio Gassman, ha lavorato con i più “grandi” del teatro: da Giorgio Strehler (di cui è stato allievo) a Luigi Squarzina, da Gigi Proietti a Gino Bramieri.

Massimo, che giudizio dà di queste ulteriori restrizioni del governo sullo spettacolo dal vivo?
«La storia si ripete, è il solito “divide et impera”, dividi e comanda. Questo è il vero, grande problema del nostro Paese: metterci tutti contro tutti, fomentare una guerra tra poveri. Non rimango stupito dall’atteggiamento dei nostri governanti… anzi, sarei stato sorpreso se avessero considerato la cultura “un bene comune e primario, come l’acqua”, secondo l’espressione di Claudio Abbado. Io mi sono sempre difeso, e continuerò a farlo. Da sette anni tengo un corso di recitazione ad Alessandria, e adesso sono fermo. Ma non mi arrendo».

Come si può resistere?
«In realtà esistono teatri stabili o enti lirici che, al contrario dei privati, prendono le sovvenzioni dallo Stato e dunque possono non lamentarsi troppo. Io, da eterno precario, non mi aspetto nulla se non di poter ricominciare. Ripartirò proprio dalla memoria, dalle parole di Riccardo Muti, quando dice che definire come superflua l’attività teatrale e musicale è “espressione di ignoranza, incultura e mancanza di sensibilità”. Le parole sono importanti, possono cambiare il mondo».

Le nuove tecnologie non sono d’aiuto? C’è chi ha spostato corsi e workshop online…
«No, mi spiace, non sono d’accordo. Il contatto umano è fondamentale, si chiama spettacolo “dal vivo”. Se togli le emozioni, che senso ha?».

Qual è allora il futuro del teatro, secondo lei?
«Riprenderemo con più voglia ed entusiasmo. Personalmente, quando cinema e teatri riapriranno terrò il mio corso di recitazione. Insomma, alla fine si ripartirà e, temo, si dimenticherà. Ma io ricorderò, e mi comporterò di conseguenza».

Strehler oggi cosa direbbe di fronte a questa situazione?
«Eh, magari ci fosse ancora qualcuno come lui…».

Andrea Antonuccio

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